“Vietati i test antidroga”, Salvini con le spalle al muro: questi non sono validi e neanche lui può farci nulla
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“Vietati i test antidroga”, Salvini con le spalle al muro: questi non sono validi e neanche lui può farci nulla

“Vietati i test antidroga”, Salvini con le gambe spezzate già: questi non sono validi e neanche lui può farci nulla (sicilianews24.it / pexels)

Novità sui test antidroga, punto centrale del nuovo Codice della Strada: cosa sta succedendo

Una delle novità che più hanno fatto preoccupare gli italiani tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 è stato il nuovo Codice della Strada, voluto dal Ministro per i trasporti e le infrastrutture Matteo Salvini ed approvato in ogni suo punto. Questo ha introdotto alcune novità importanti, la maggior parte restrittive rispetto alle norme precedenti: la stretta più grossa è quella che è stata alla guida sotto l’effetto di alcol e stupefacenti.

Da un lato, alcune misure sono state alleggerite, per esempio quelle che regolano le multe in seguito a superamento dei limiti di velocità accertato tramite tutor o autovelox: in questo caso, se l’utente prende più multe relative al superamento dei limiti avvenuto sempre nel medesimo tratto stradale e in un breve periodo di tempo, può subentrare uno sconto.

Per quanto riguarda l’alcol ma soprattutto la droga, invece, il nuovo Codice della Strada non concede alcuna attenuante e rende ancora più severe le norme. C’è però una novità, che di certo non farà piacere a Matteo Salvini: c’entra con i test per le sostanze stupefacenti.

Test antidroga non validi: che batosta!

Nelle ultime ore, la Corte di Cassazione ha messo in discussione alcun punti della riforma che Matteo Salvini ha voluto per il reato di guida sotto gli effetti di sostanze stupefacenti, di cui all’articolo 187 del Codice della Strada. La riforma, infatti, ha reso sufficiente un singolo test antidroga positivo per incriminare il conducente: non vige più, quindi, la necessità di verificare se la persona sia effettivamente in grado di guidare o meno.

La Cassazione, però, riferendosi a dei fatti commessi quando era in vigore la disciplina precedente, ha chiarito che l’esame delle urine da solo non basta in quanto test antidroga: non è sufficiente, infatti, per stabilire che il conducente fosse sotto l’effetto di qualche sostanza.

Test antidroga non validi: che batosta! (sicilianews24.it / pexels)

Il problema dei falsi positivi

La sentenza 2020/2025 della Corte di Cassazione ha stabilito che l’esame più attendibile per determinare la presenza di droghe assunte di recente è quello del sangue: quello delle urine, infatti, può rilevare tracce di qualcosa assunto anche molto tempo prima e quindi può dare falsi positivi. La Cassazione ha inoltre sottolineato che è necessario poi verificare il controllo globale del conducente, oltre all’esito degli esami: il controllo, quindi, dev’essere completo ed accurato ed un solo test non può e non deve essere sufficiente per stabilire la violazione di una norma così importante.

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