ULTIM’ORA, “‘Aliena’ avvistata in Sicilia”: non mettete neanche un piede in acqua quest’estate se non volete incontrarla | Vacanze bruciate per migliaia di persone

Mare – fonte pexels – sicilianews24.it

Occhio a questa stranezza che potrebbe rovinare le vacanze di molti.

Con l’arrivo della stagione balneare, le acque del Mediterraneo si popolano non solo di turisti, ma anche di specie aliene, ossia pesci esotici provenienti da mari lontani come l’Oceano Indiano e il Mar Rosso, spesso giunti attraverso il Canale di Suez. Anche se il termine “alieno” può sembrare allarmante, alcune di queste specie rappresentano un reale pericolo per i bagnanti, soprattutto lungo le coste siciliane, dove sono stati registrati diversi avvistamenti.

Tra le specie più pericolose spicca il pesce scorpione (Pterois miles), noto per le sue spine velenose capaci di infliggere punture dolorose e, in casi estremi, provocare shock anafilattici. Questo pesce, esteticamente affascinante con le sue pinne eleganti e i colori vivaci, si mimetizza tra rocce e sabbia, aumentando il rischio di incontri accidentali. Sebbene sia commestibile se privato delle parti velenose, il consiglio è di evitarlo e segnalarne la presenza alle autorità.

Un’altra minaccia è rappresentata dai pesci coniglio (Siganus luridus e Siganus rivulatus), provenienti dal Golfo Persico. Sebbene meno pericolosi del pesce scorpione, le loro spine velenose possono causare dolori intensi e gravi reazioni allergiche in soggetti sensibili. Questi pesci erbivori sono anche una minaccia per l’ecosistema marino, essendo altamente invasivi.

Oltre ai rischi fisici, alcune di queste specie possono essere pericolose anche se consumate. Il pesce coniglio, ad esempio, può accumulare tossine che causano la ciguatera, una forma di intossicazione alimentare. I biologi invitano quindi alla prudenza, raccomandando ai bagnanti di prestare attenzione durante le immersioni e di segnalare eventuali avvistamenti alle autorità competenti.

Il pesce palla maculato: veleno mortale anche nel piatto

Tra le specie più temute c’è anche il pesce palla maculato (Lagocephalus sceleratus), uno dei pesci più tossici del Mediterraneo. Introdotto nel mare nostrum attraverso il Canale di Suez e lo Stretto di Gibilterra, è noto per la sua letale tetradotossina, presente in fegato, pelle e ghiandole sessuali. Nemmeno la cottura elimina il veleno, rendendo pericoloso il suo consumo.

Oltre al rischio alimentare, il pesce palla può essere pericoloso anche vivo: un suo morso può iniettare la tetradotossina direttamente nel sangue. Avvistato per la prima volta in Sicilia nel 2013, oggi prolifera nelle acque del sud dell’isola, soprattutto nei tratti più profondi e rocciosi.

Spiaggia – fonte pexels – sicilianews24.it

Come proteggersi da queste specie aliene

Per ridurre i rischi, i biologi consigliano massima prudenza durante le immersioni e le nuotate in acque poco profonde. Evitare di toccare animali marini sconosciuti, indossare scarpette da scoglio e segnalare tempestivamente eventuali avvistamenti alle autorità locali sono comportamenti fondamentali per tutelare la propria sicurezza.

Se si viene punti o morsi da uno di questi pesci, è essenziale recarsi immediatamente al pronto soccorso. Alcune tossine possono causare reazioni gravi anche in soggetti sani. In ogni caso, i biologi invitano i bagnanti a non allarmarsi inutilmente: con le dovute precauzioni, è possibile continuare a godersi il mare in tutta sicurezza.

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