UFFICIALE: VIETATO fare benzina al self service | Da oggi o c’è il benzinaio e resti a piedi, la legge lo dice chiaro e tondo
Benzina – fonte pexels – sicilianews24.it
Incredibile a credersi, eppure è così.
La principale differenza tra benzina self-service e benzina servita non riguarda la qualità del carburante, ma il modo in cui viene erogata e il costo finale per il consumatore. In entrambi i casi, il carburante distribuito è lo stesso e deve rispettare gli standard di qualità stabiliti per legge. Tuttavia, scegliere il self-service permette di risparmiare qualche centesimo al litro, poiché il prezzo non include il costo del servizio offerto dal personale della stazione di rifornimento.
Il self-service richiede che il cliente gestisca autonomamente l’intero processo di rifornimento: dall’inserimento del pagamento alla scelta del tipo di carburante, fino all’utilizzo della pompa. Questo sistema è diffuso soprattutto nelle stazioni di servizio automatizzate, aperte 24 ore su 24, che consentono di fare rifornimento anche in assenza di operatori. Il risparmio medio per litro può variare da 5 a 10 centesimi rispetto al prezzo servito, risultando vantaggioso soprattutto per chi fa rifornimenti frequenti.
La modalità servita, invece, prevede l’assistenza del personale della stazione che si occupa del rifornimento. Questo servizio aggiuntivo comporta un costo maggiore, giustificato dalla presenza dell’operatore e dall’attenzione dedicata al cliente. È una soluzione scelta spesso da chi preferisce comodità o non vuole gestire direttamente la pompa, come gli anziani o chi ha difficoltà motorie.
La scelta tra self-service e servito dipende principalmente dalle esigenze personali e dal desiderio di risparmiare o ricevere assistenza. In entrambi i casi, la qualità del carburante rimane inalterata, ma i costi possono variare sensibilmente.
Il self-service arriva in Oregon dopo oltre 70 anni
Negli Stati Uniti, il rifornimento self-service è la norma, ma non ovunque. In Oregon, il divieto di fare benzina autonomamente, in vigore dal 1951, è stato abolito solo di recente grazie a una legge approvata dalla Camera statale e firmata dalla governatrice democratica Tina Kotek. La nuova normativa consente l’installazione di pompe self-service, purché non superino la metà di quelle disponibili nelle stazioni. Questa apertura segna la fine di un’era, ma mantiene un equilibrio per garantire il servizio assistito a chi lo preferisce.
Con questa modifica, il New Jersey rimane l’unico Stato americano dove il self-service è ancora vietato. Qui, i clienti devono necessariamente attendere l’intervento di un addetto per fare benzina. Il divieto, in vigore dal 1949, è diventato parte della cultura locale, tanto che adesivi come “Jersey Girls Don’t Pump Gas” sono diffusi e riflettono l’orgoglio per questa tradizione.
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Polemiche e preferenze dei cittadini
La decisione dell’Oregon non è stata accolta positivamente da tutti. Il sindacato dei gestori delle stazioni di servizio, rappresentato da Dan Clay, presidente dell’Ufcw Local 555, ha criticato la legge, definendola un favore alle grandi compagnie petrolifere a scapito dei lavoratori. Secondo il sindacato, il self-service riduce il numero di posti di lavoro nelle stazioni di rifornimento, mettendo in difficoltà molti dipendenti del settore.
Anche i cittadini non sono del tutto convinti del cambiamento. In New Jersey, ad esempio, il legame con il rifornimento assistito rimane forte. Un sondaggio del 2022 ha mostrato che il 73% degli intervistati preferisce che sia l’addetto della stazione a occuparsi del rifornimento. Nonostante le comodità del self-service, il contatto umano e la tradizione continuano ad avere un valore importante per molti automobilisti.
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