Strappa la bolletta, Meloni ha deciso: il BONUS LUCE lo devono avere tutti gli italiani | Ma devi spendere più di quanto guadagni
Bonus luce per tutti gli italiani: c’è una condizione (sicilianews24.it / ansa+enel)
Finalmente il bonus luce, ma la trappola non si può non notare
In Italia, la situazione economica non è delle migliori. I beni di prima necessità hanno prezzi consistenti e, dall’altro lato, gli stipendi non crescono di pari passo. Le famiglie, quindi, devono barcamenarsi tra tutte le spese che si trovano ad affrontare con i soldi che si trovano nelle tasche e, le più fragili, contano molto anche sugli aiuti statali come i bonus.
Queste forme di sostegno, infatti, sono erogate dalle tasche dello Stato a beneficio delle famiglie con gli ISEE più bassi, così che riescano almeno a rispondere a tutte le esigenze primarie come la spesa alimentare e l’istruzione, per i piccoli di casa.
Oggi vi parliamo di un bonus luce emesso da Giorgia Meloni per aiutare le famiglie a pagare le bollette relative alla fornitura di energia elettrica. C’è però un dettaglio: la fregatura è dietro l’angolo.
Bonus luce, come funziona
Oggi parliamo del Piano di Transizione 5.0, ora all’esame della Corte dei Conti, che dovrebbe entrare in azione entro fine mese. Disciplinato dall’articolo 38 del decreto 19 del 2024, prevede degli incentivi per l’efficientamento energetico e viene riconosciuto per tutti i progetti di innovazione che permettono un risparmi energetico importante. Il tetto di spesa massimo è di 6.3 miliardi di euro e l’aliquota massima di credito di imposta che si può ottenere è il 45%, su un limite di spesa di 50 milioni di euro.
Quest bonus può essere richiesto dalle imprese residenti in Italia, quindi anche le organizzazioni stabili di soggetti non residenti ed è del tutto indipendente dalla forma giuridica del richiedente.
Bonus luce per tutti gli italiani: c’è una condizione (sicilianews24.it / pexels)
Qual è il problema
Per accedere al bonus è necessario presentare tutta la documentazione richiesta mediante la piattaforma messa a disposizione dal GSE, a cui si accede con lo Spid. L’impresa deve effettuare una comunicazione preventiva che contenga le informazioni del progetto, quindi allegare una perizia sugli obiettivi di risparmio energetico ad esso connessi. A cinque giorni da questa comunicazione, il GSE effettua i suoi controlli e fissa l’importo del credito d’imposta che l’impresa può ricevere.
Entro 30 giorni dalla comunicazione di presentazione degli incentivi, l’impresa trasmette una comunicazione sugli investimenti. A questo punto, però, il problema: arrivati a questa fase, l’azienda deve avere speso almeno il 20% di quanto previsto nel progetto iniziale.
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