“Sono deducibili anche queste spese e non si discute”: la Cassazione ha deciso | Da oggi queste spese non le paghi più, stop
News

“Sono deducibili anche queste spese e non si discute”: la Cassazione ha deciso | Da oggi queste spese non le paghi più, stop

Tasse – fonte pexels – sicilianews24.it

Sono deducibili anche senza personale qualificato: la Cassazione smentisce il Fisco.

La Corte di Cassazione ha stabilito che le spese per l’assistenza ai disabili gravi sono deducibili indipendentemente dalla qualifica del personale impiegato. Il criterio determinante è la finalità dell’assistenza e non la specializzazione dell’operatore. Con l’ordinanza n. 449/2025, la sezione tributaria civile della Suprema Corte si è pronunciata in merito alla deducibilità delle spese sostenute per la cura di soggetti con invalidità grave, offrendo un’interpretazione dettagliata del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (T.U.I.R.).

Il caso riguarda un contribuente che aveva chiesto la deduzione delle spese per l’assistenza alla moglie, affetta da invalidità al 100% e assistita da due collaboratrici domestiche. L’Agenzia delle Entrate aveva contestato tale richiesta, sostenendo che le spese rientrassero tra quelle detraibili e non deducibili, in quanto il personale impiegato non aveva qualifiche specialistiche. La questione ruotava attorno all’interpretazione degli artt. 10 e 15 del T.U.I.R., con particolare attenzione alla definizione di “assistenza specifica”.

Inizialmente, la Commissione Tributaria Provinciale di Torino aveva respinto il ricorso del contribuente, accogliendo la posizione dell’Agenzia delle Entrate. La rettifica dei dati dichiarati aveva portato alla drastica riduzione delle spese deducibili, passando da oltre 36.000 euro a meno di 5.000 euro. La motivazione era legata alla presunta mancanza di qualifiche professionali delle collaboratrici domestiche che fornivano assistenza.

Il contribuente, non accettando tale interpretazione, ha impugnato la cartella esattoriale ottenendo una decisione favorevole sia in primo che in secondo grado. L’Agenzia delle Entrate, non soddisfatta, ha portato il caso in Cassazione, sostenendo che la normativa fiscale riconosce il regime di deducibilità solo in presenza di assistenza prestata da personale qualificato.

La sentenza della Cassazione: prevale la finalità dell’assistenza

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell’Agenzia, stabilendo che il termine “assistenza specifica” non si riferisce esclusivamente a prestazioni fornite da personale specializzato, ma all’attenzione diretta alla persona con disabilità grave. L’art. 10, comma 1, lett. b) del T.U.I.R. garantisce la piena deducibilità delle spese per l’assistenza di soggetti con grave e permanente invalidità, come definiti dalla legge 104/1992.

Invece, le spese per assistenza a soggetti non autosufficienti, ma privi di disabilità grave, rientrano nell’art. 15, comma 1, lett. c), che prevede un regime detraibile con limiti. La Cassazione ha così chiarito che la distinzione non riguarda la qualifica dell’assistente, ma la condizione del beneficiario dell’assistenza.

Documenti – fonte pexels – sicilianews24.it

Il principio di diritto enunciato dalla Suprema Corte

La sentenza ha stabilito un principio di diritto fondamentale: le spese per l’assistenza ai disabili gravi sono deducibili anche se il servizio è prestato da personale non specializzato, purché sia finalizzato alla cura della persona in condizioni di invalidità permanente. Il criterio essenziale è la necessità dell’assistenza e non la qualifica professionale dell’operatore.

Con questa decisione, la Corte ha fornito un’interpretazione chiara e definitiva della normativa fiscale, riconoscendo il diritto dei contribuenti a dedurre integralmente le spese sostenute per la cura di familiari con disabilità grave, a prescindere dalla tipologia di assistente impiegato.

L’articolo “Sono deducibili anche queste spese e non si discute”: la Cassazione ha deciso | Da oggi queste spese non le paghi più, stop sembra essere il primo su Sicilianews24.it.