Quota 103, se sei nato quest’anno non sceglierla per nessun motivo: sembra un’idea vincente ma nasconde una magagna
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Quota 103, se sei nato quest’anno non sceglierla per nessun motivo: sembra un’idea vincente ma nasconde una magagna

Anziana – fonte pexels – sicilianews24.it

Penalizzazioni per i nati nel 1963 dovute ai nuovi coefficienti di trasformazione.

Le regole per andare in pensione sono piene di ostacoli che altrettanto spesso costringono un lavoratore a dover rimandare il pensionamento.

Soprattutto quando parliamo di pensioni prima dei 67 anni di età, non è certo facile riuscire a centrare l’obiettivo. Per esempio, a 62 anni, come possono farcela i lavoratori? Ecco come va in pensione chi è nato nel 1963, perché nel 2025 saranno questi soggetti a raggiungere tale età anagrafica.

Andare in pensione a 62 anni, a conti fatti, significa anticipare la quiescenza di 5 anni. Una età che non basta, per esempio, per andare in pensione con l’Ape sociale. E non basta nemmeno per andare in pensione con le anticipate contributive. Per l’Ape, infatti, servono almeno 63,5 anni di età, mentre per le anticipate contributive servono 64 anni.

Esiste oggi una misura che prevede l’uscita a 62 anni e che, pertanto, permetterà ai nati nel 1963 di andare in pensione nel 2025, sempre che rispettino tutti gli altri requisiti previsti. Una misura che è stata confermata per il 2025 si chiama quota 103.

Quota 103, ecco come funziona

La quota 103 è la misura nata nel 2023 ed è stata confermata per il 2024 con la scorsa Legge di Bilancio, e nel 2025 con quella che ormai è in dirittura di arrivo. La quota 103 permette di lasciare il lavoro a 62 anni di età, ma a condizione che gli interessati abbiano maturato anche almeno 41 anni di contributi previdenziali versati. La misura è a calcolo contributivo della prestazione, il che significa che è necessario accettare un calcolo meno favorevole della pensione.

Questo perché il calcolo retributivo, basato sulle ultime retribuzioni del lavoratore, è migliore del calcolo contributivo, che invece si basa sull’ammontare dei contributi versati. Per chi ha maturato già 18 o più anni di versamenti contributivi al 31 dicembre 1995, c’è il taglio maggiore di pensione, che può superare il 30%.

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Come va in pensione chi è nato nel 1963

Oltretutto, c’è il limite massimo di pensione che un lavoratore può percepire con la quota 103, che prescinde dal calcolo effettivo del suo trattamento. La pensione di quota 103 non può superare 4 volte il valore del trattamento minimo INPS e sarà così fino al raggiungimento dei 67 anni, perché se è vero che il calcolo contributivo resta a vita a carico del pensionato, è altrettanto vero che il vincolo delle 4 volte il trattamento minimo è a termine.

Chi va in pensione con la quota 103 a 62 anni di età non potrà, fino ai 67 anni, lavorare, nel senso che non potrà arrotondare ciò che percepisce di pensione con un reddito da lavoro, sia dipendente che autonomo. Unica possibile eccezione: il lavoro autonomo occasionale, sempre che non superi i 5.000 euro di reddito annuo.

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