Pensioni, cambia di nuovo l’iter: è uno schiaffo alla miseria | Lavoreremo fino al crollo fisico
Cambia l’iter per le pensioni: che schiaffo alla miseria (sicilianews24.it / depositphotos)
Nuove regole per quanto riguarda le pensioni: che colpo basso per tutti gli italiani.
Dopo tanti anni trascorsi al lavoro, tutti desiderano prendersi del tempo per sé e godersi il proprio tempo libero appieno, dedicandolo a chi e a ciò che si ama di più. Si tratta del traguardo della pensione, molto ambito da chiunque ma, negli ultimi anni, problematico poiché l’assegno che si riceve è spesso poco coerente al costo della vita.
Al momento, infatti, soprattutto in Italia il numero di cittadini che ricevono la pensione è molto alto e questo problema è ulteriormente inasprito dal continuo aumento dell’età media. Parallelamente, invece, sono sempre meno le persone che lavorano e che versano i contributi, poiché in Italia la natalità è scarsa.
Sommando questo problema al costo della vita e all’inflazione, è facile comprendere come l’INPS e le casse di riferimento fatichino ad assicurare alla vasta platea di pensionati una somma coerente con il costo della vita attuale, costantemente in crescita. Oggi, però, parliamo di una novità per quanto riguarda le pensioni: potrebbe non piacervi.
Andare in pensione cinque mesi prima: sì, ma…
Per accedere alla pensione di vecchiaia non sempre e non tutti devono attendere i consueti 67 anni. In alcuni casi, infatti, ci si può andare con 5 mesi di anticipo: questo riguarda soprattutto chi ha svolto lavori particolarmente faticosi per orario di lavoro o mansioni specifiche. I requisiti per l’accesso alla pensione vengono adeguati all’andamento delle speranze di vita e l’ultimo è avvenuto il 1° gennaio 2019 quando il limite è stato fissato a 67 anni di età e 20 anni di contributi.
Ai lavoratori che hanno svolto mansioni faticose e pesanti, però, è stata riconosciuta la possibilità di accedere alla pensione con cinque mesi di anticipo e, di fatto, questi sono stati esclusi dall’adeguamento operato il 1° gennaio 2019.
Cambia l’iter per le pensioni: che schiaffo alla miseria (sicilianews24.it / depositphotos)
Come calcolare la pensione
Nel caso in cui si vada in pensione cinque mesi prima poiché se ne ha diritto per via del lavoro svolto e delle sue caratteristiche, si avrà un coefficiente di trasformazione più basso rispetto a quello che si avrebbe avuto rinunciando a quel privilegio. Di conseguenza, l’assegno finale andrà a diminuire.
Ipotizzando un montante contributivo di 400mila euro, al compimento dei 67 anni significherebbe avere una pensione di 22.892 euro all’anno, quindi circa 1760 euro al mese. Andarci cinque mesi prima, però, causerebbe una diminuzione a 22.620 euro, quindi a 1740 euro mensili.
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