Palermo Pride, la festa per i dirittti delle minoranze Lgbt: la politica non c’entra
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Palermo Pride, la festa per i dirittti delle minoranze Lgbt: la politica non c’entra

La festa del Palermo Pride ha colorato la città. Ieri pomeriggio, dalle 15 in poi il corteo e i carri con musica e colori hanno animato le strade di Palermo per rivendicare ancora una volta i diritti delle persone Lgbt.

In testa alla corteo il trenino con la famiglie arcobaleno, tantissimi i bambini anche in tenera età nati da famiglie omogenitoriali, che vivono a Palermo perfettamente integrate nel contesto sociale e cittadino.

Il sindaco Roberto Lagalla ha confermato la tradizionale partecipazione istituzionale alla manifestazione. Una presenza importante in un momento in cui il nostro Paese attraversa una fase fortemente critica sotto il profilo della garanzie dei diritti, anche a più livelli istituzionali.

“Il Governo del nostro Paese, nei contesti internazionali, non protegge il diritto all’autodeterminazione delle donne né affronta, a livello nazionale, con serietà la questione dell’accesso alla genitorialità da parte delle coppie omogenitoriali, animando, anzi, una retorica orrenda che alimenta intolleranza e incomprensioni. In questo contesto le parole del sindaco sono importanti e superano l’arretratezza di chi, anche a Palermo, anima politiche e punti di vista di intolleranza ed esclusione che il Pride, insieme a tutte e tutti noi, vuole contrastare socialmente e politicamente”, ha dichiarato la consigliera comunale Mariangela Di Gangi.

Il sindaco Lagalla in linea con quanto accaduto negli anni precedenti, col suo predecessore Leoluca Orlando, non solo ha concesso il patrocinio, ma è sceso in mezzo al popolo del Palermo Pride dichiarando: “Laddove sono in gioco diritti umani e vocazione della persona non c’è spazio per la politica. Il Pride è una festa e come tutte le feste va accolta e sostenuta, non possiamo che confermare un atteggiamento normale e dovuto da parte di una pubblica amministrazione che deve tenere in considerazione tutte le sensibilità e tutte le identità presenti nella propria comunità”.

Un plauso è arrivato da Dario Chinnici capogruppo di Lavoriamo per Palermo in Consiglio comunale. “La scelta del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, di concedere il patrocinio del Comune al Pride è profondamente coerente con la sua storia e con quella di questa città che è sempre stata dalle parte dei diritti per tutte e per tutti.

Ringraziamo il sindaco per aver confermato la posizione dell’amministrazione che rispecchia quella dei palermitani, nonostante le solite polemiche. Il Pride è anzitutto una festa, un momento di partecipazione e condivisione che non ha colore politico. Oscene, semmai, sono certe polemiche da parte di chi prova a ritagliarsi uno spazio sui giornali”.

Sabrina Figuccia: “Manifestazione che  rasenta il reato di “atti osceni in luogo pubblico””

“Non comprendo come si possa inneggiare al Pride come ad una manifestazione per i diritti di tutti, quando è del tutto evidente che i diritti non c’entrano nulla. Si tratta di una manifestazione che definirei pittoresca e decisamente fuori luogo perché spesso ad essere lesi sono i diritti di tutti coloro che non vorrebbero assistere a quelli che spesso rasentano il reato di “atti osceni in luogo pubblico”. Ad affermarlo Sabrina Figuccia, capogruppo della Lega al Consiglio Comunale di Palermo, che prosegue: “I diritti hanno a che fare con luoghi e modi completamente diversi, così come l’orgoglio di rivendicarli. Non condivido inoltre la scelta dell’amministrazione Lagalla di patrocinare iniziative come queste, né quella di altri partiti apparentemente di centro destra che vorrebbero stendere tappeti rossi alla stessa sinistra con cui sono alleati in altri contesti”.

“Il Pride è una manifestazione politica della sinistra che strumentalizza il tema dei diritti per fare propaganda. Intenti che, come Fratelli d’Italia, non possiamo condividere e prendiamo atto, con sorpresa, dell’invito di altre forze politiche di centrodestra a prendervi parte.

Specie se, come a Palermo, si usano i diritti per calpestare quelli della città. Se un commerciante avesse deturpato le strisce pedonali, come accaduto oggi davanti al monumento del Teatro Massimo, sarebbero scattate immediate le multe.

Evidentemente qualcuno pensa di poter essere al di sopra della legge, parlando di diritti.

Anche per questa ragione, non siamo d’accordo alla concessione del patrocinio del Comune di Palermo ad una manifestazione politicamente orientata e ideologicamente divisiva”. Lo dichiara il consigliere Antonio Rini (FdI).

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