“Licenziati tutti coloro che pronunciano questa parola”: da oggi i datori di lavoro spietati | Se lo dici sei fuori per sempre
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“Licenziati tutti coloro che pronunciano questa parola”: da oggi i datori di lavoro spietati | Se lo dici sei fuori per sempre

Se pronunci questa parola ti licenziano: non puoi salvarti (sicilianews24.it / pexels)

Non pronunciare queste parole o perderai il lavoro: sarai fregato per sempre

Una delle situazioni peggiori che potrebbero capitare a un cittadino italiano oggi come oggi sarebbe quella di perdere il lavoro. La situazione economica globale, infatti, è tutt’altro che serena e, sebbene dalla pandemia in poi ci siano stati lenti segnali di ripresa, comunque molte famiglie continuano a far fatica dal punto di vista economico.

Se da un lato ci sono colossi che stanno letteralmente crollando, basti pensare alla crisi che sta vivendo la Fiat e per la quale migliaia di italiani che vi lavorano stanno vivendo ore di vero incubo, dall’altro anche chi è in realtà più sicure affronta quotidianamente le difficoltà determinate dai rincari, ormai quotidiani.

Se quindi l’unica cosa che vuoi fare nel 2025 con certezza è quella di mantenere fisso il tuo posto di lavoro, c’è una cosa che devi sapere: queste parole non le devi pronunciare mai davanti al tuo capo, altrimenti puoi andartene a casa già subito.

Allarme licenziamento: se pronunci queste parole, rimani a casa

Come si sa, ci sono alcuni comportamenti che possono favorire l’interruzione istantanea del rapporto di lavoro. Si tratta ovviamente di situazioni rare e sporadiche che, però, quando capitano suscitano sempre molta paura nei dipendenti poiché fanno comprendere che il posto di lavoro, per quanto il contratto possa essere a tempo indeterminato, può venire meno da un momento all’altro. Ciò che molti non sanno, però, è che anche le parole possono causare un licenziamento!

La Corte Costituzionale ha definito la libertà d’espressione “pietra angolare dell’ordine democratico” e, nel nostro ordinamento, la libertà di esprimere il proprio pensiero è sancita dall’articolo 21 della Costituzione. Ci sono però dei limiti da rispettare quando si parla di una critica avanzata da un lavoratore nei confronti del proprio datore di lavoro: ecco di quali si tratta.

Se pronunci questa parola ti licenziano: non puoi salvarti (sicilianews24.it / pexels)

I limiti della libertà di espressione

Sebbene in Italia la Costituzione difenda a spada tratta la libertà d’espressione, la giurisprudenza con varie sentenze ha stabilito che, per quanto riguarda le critiche mosse da un dipendente nei confronti del datore di lavoro, ci sono alcuni limiti da rispettare: nel caso in cui le parole non rispettassero tali requisiti, il capo può anche decidere di licenziare il lavoratore.

Questi requisiti sono quelli della continenza, della pertinenza e della verità: ciò che il dipendente dice al capo, anche se in veste di critica, deve quindi corrispondere al vero e deve attingersi all’ambito professionale, quindi non deve mai superare i limiti della correttezza formale ma non solo.

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