La curva dei contagi scende e le intensive si svuotano: la Sicilia torna in giallo
La curva pandemica scende in tutta Italia. Lo ha confermato ieri il ministero della Salute: “continua la discesa dell’incidenza settimanale a livello nazionale: 962 ogni 100mila abitanti (4-10 febbraio) contro 1.362 ogni 100mila abitanti (28 gennaio – 3 febbraio)”.
Nel periodo 19 gennaio 1 febbraio, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,89, in diminuzione rispetto alla settimana precedente e al di sotto della soglia epidemica.
Anche la Sicilia, dopo quasi un mese in zona arancione, da lunedì torna in giallo. Ma le criticità restano, e a dirlo è lo stesso report che ieri ha sancito il cambio di colore per la regione, ossia il monitoraggio Covid del venerdì elaborato dalla Cabina di regia nazionale.
Per la terza settimana consecutiva, le terapie intensive dell’Isola registrano un tasso di saturazione ben al di sotto della soglia critica dell’arancione – 13,7% contro il tetto del 20%.
Ma a differenza del resto del Paese, il livello di rischio del territorio è ancora giudicato «alto», e questo a causa della bassa percentuale di vaccinati nell’Isola: il 79,69% il più basso tra tutte le regioni dove si toccano picchi di 87,62 (Puglia). Resiste in Sicilia uno zoccolo duro di no vax che nonostante le campagne e le limitazioni imposte dal green pass decidono ancora di non vaccinarsi.
Con il passaggio in zona gialla le differenze (soprattutto per i vaccinati) sono pochissime e riguardano per lo più i ristoranti e i trasporti.
Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, si è detto molto soddisfatto del passo avanti compiuto dalla Sicilia grazie agli sforzi di chi ha rispettato i divieti e si è vaccinato. “Il peggio della pandemia è passato, guardiamo al futuro con rinnovata fiducia”, ha detto Musumeci.
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