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Introdotta la TASSA SULL’OMBRA, anche la tua ombra paga: da oggi non c’è scampo per nessuno | Purtroppo è tutto vero
Calcolatrice – fonte pexels – sicilianews24.it
Un’altra assurda tassa si aggiunge al già carico ammontare che gli italiani sono soggetti a pagare.
Tra le imposte meno conosciute ma più discusse in Italia, spicca la cosiddetta “tassa sull’ombra”. Questa imposta grava su chiunque installi tende o strutture che proiettino ombra su suolo pubblico, come marciapiedi e strade. Secondo la normativa vigente, tale ombreggiatura è considerata un’occupazione di suolo pubblico e, pertanto, soggetta a tassazione.
L’applicazione della tassa, tuttavia, non è uniforme in tutto il territorio nazionale. Ogni Comune ha la facoltà di decidere se applicarla o meno, rendendo la questione oggetto di polemiche e discrezionalità amministrativa. In alcune città, i commercianti e i proprietari di immobili si trovano costretti a pagare l’imposta per strutture utili a migliorare la vivibilità degli spazi esterni.
Oltre alle tende, anche balconi e ballatoi possono essere soggetti a tassazione se proiettano ombra su aree pubbliche. L’imposta si applica anche in presenza di insegne pubblicitarie o altri elementi che estendano la loro superficie oltre la proprietà privata.
L’articolo 38, comma 1, del decreto legislativo 507/1993 stabilisce chiaramente che ogni tipo di occupazione di suolo pubblico, anche senza autorizzazione esplicita, è soggetta a tassa. Questo principio ha portato a numerose contestazioni, specialmente da parte di commercianti e piccoli imprenditori che vedono l’imposta come un ostacolo al libero utilizzo degli spazi esterni.
Eccezioni e limitazioni della normativa
Non tutte le strutture sono, però, tassabili. Il comma 2 dello stesso articolo stabilisce che alcune installazioni non sono soggette a imposta, come balconi, verande, bow-windows e altri infissi di carattere stabile. Anche le occupazioni sotterranee, come condutture e impianti di servizi pubblici gestiti in concessione, sono escluse dalla tassazione.
Queste eccezioni creano un quadro normativo complesso e spesso poco chiaro. La distinzione tra strutture permanenti e temporanee può variare da Comune a Comune, generando confusione e difficoltà interpretative per i cittadini.
Tassa – fonte pexels – sicilianews24.it
Una tassa da abolire o regolamentare?
Molti considerano la tassa sull’ombra un’imposta assurda, soprattutto perché penalizza attività commerciali che cercano semplicemente di migliorare il comfort di clienti e passanti. In diversi casi, ha suscitato proteste da parte di esercenti che la ritengono una misura ingiusta e poco giustificabile.
La questione rimane aperta: mentre alcuni amministratori locali difendono la tassa come una necessaria entrata per le casse comunali, altri ne chiedono la revisione o l’abolizione. Il dibattito su questa imposta dimostra come la regolamentazione fiscale possa spesso generare polemiche e necessiti di un’attenta valutazione dell’impatto sulle attività economiche e sulla vita quotidiana.
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