“Favorisca patente e nucleo familiare”: al posto di blocco lo chiedono a tutti ormai | Se non sei sposato sono guai seri
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“Favorisca patente e nucleo familiare”: al posto di blocco lo chiedono a tutti ormai | Se non sei sposato sono guai seri

Posto di blocco – fonte Instagram – sicilianews24.it

Guidare un’auto che non è la propria comporta una serie di responsabilità e accortezze da tenere in considerazione.

Guidare un’auto che non è intestata a te potrebbe sembrare una semplice questione di cortesia o necessità, ma le implicazioni legali e assicurative sono tutt’altro che trascurabili. Che si tratti di un prestito temporaneo o di una guida occasionale, è importante sapere quali sono i limiti e le condizioni da rispettare per evitare spiacevoli sorprese.

Quando si guida l’auto di qualcun altro, la responsabilità è doppia. Non solo bisogna prestare attenzione a rispettare il Codice della Strada, ma è anche fondamentale essere consapevoli che eventuali danni o incidenti possono avere conseguenze legali ed economiche per il proprietario del veicolo. Anche in presenza di un’assicurazione valida, un sinistro potrebbe portare a un aumento del premio assicurativo o alla mancata copertura, qualora il conducente non fosse espressamente autorizzato.

Alcune polizze assicurative, infatti, prevedono clausole che limitano l’uso del veicolo a conducenti specifici. Prima di mettersi al volante, è necessario verificare se l’assicurazione include la clausola per “conducenti occasionali”, che consente ad altre persone di guidare il veicolo. In caso contrario, il rischio è di dover affrontare spese non previste in caso di sinistro.

Le regole principali riguardo al prestito dell’auto sono disciplinate dall’articolo 94, comma 4-bis, del Codice della Strada, introdotto nel 2014. Questo stabilisce che è possibile guidare un’auto intestata a un’altra persona, purché si disponga di una patente valida e l’assicurazione copra l’uso da parte di terzi. Tuttavia, esistono limiti temporali: se l’auto viene utilizzata per più di 30 giorni da un soggetto diverso dal proprietario, è obbligatorio comunicarlo alla Motorizzazione Civile.

Come evitare la sanzione

I conviventi e i familiari stretti del proprietario hanno maggiore libertà nell’utilizzo del veicolo. Ad esempio, un marito può usare l’auto intestata alla moglie o viceversa, senza dover rispettare limiti di tempo. Tuttavia, per i neopatentati valgono regole particolari riguardo alla potenza dei veicoli, con restrizioni precise che devono essere sempre rispettate.

Le cose cambiano quando a guidare l’auto è una persona non appartenente al nucleo familiare. Se un amico o un conoscente utilizza il veicolo per più di 30 giorni, è necessario formalizzare il cambio di conducente presso la Motorizzazione Civile. Anche un familiare non convivente, come un figlio che vive altrove, deve rispettare questa regola per evitare sanzioni.

Polizia – fonte Instagram – sicilianews24.it

Multe anche salate

Per un uso regolare e prolungato, esiste l’opzione del contratto di comodato d’uso. Questo accordo consente di utilizzare l’auto di un’altra persona in modo continuativo, senza limiti temporali. Il contratto deve essere registrato presso la Motorizzazione, compilando appositi moduli e fornendo la firma del proprietario del veicolo.

Le sanzioni per chi non rispetta queste regole non sono da sottovalutare. Le multe vanno da circa 700 a oltre 3.000 euro e possono includere il ritiro della carta di circolazione. Le conseguenze, dunque, sono serie e possono trasformare un semplice gesto di cortesia in un vero e proprio incubo legale.

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