Dionisi presenta Palermo-Cittadella: “Non sarà una gara di Champions, loro hanno le qualità per metterci in difficoltà”
Alessio Dionisi, alla vigilia della sfida contro il Cittadella, ha ribadito in conferenza stampa il posizionamento realistico del Palermo nel panorama della Serie B, sottolineando umiltà e pragmatismo come linee guida per la sua squadra. Il tecnico ha chiarito che, nonostante il blasone e il supporto di un grande pubblico, il Palermo resta una compagine di Serie B con i suoi pregi e difetti, e come tale deve affrontare ogni partita.
Dionisi ha messo in evidenza l’importanza di rimanere concentrati e coerenti nel gioco, indipendentemente dalle fluttuazioni di prestazione che possono verificarsi nei 100 minuti di gioco. Ha escluso categoricamente che la prossima partita possa essere paragonata a uno scontro tra Davide e Golia o ad una partita di Champions, riconoscendo nel Cittadella un avversario di valore e una sfida equilibrata.
Le parole del tecnico rosanero
“Siamo una squadra di Serie B, abbiamo un grande nome e un grande pubblico, ma siamo come tutte le altre in questa categoria, con pregi e difetti. Dobbiamo restare concentrati dentro la partita, affrontiamo una squadra di valore. Non siamo una squadra fuori categoria. Nonostante il valore e i colori importanti, siamo una squadra di Serie B che disputa un campionato del suo livello. Non esisterà mai una gara di qualità costante per tutti i 100 minuti. L’importante è restare nel gioco senza scomporsi. Domani non sarà una gara di Champions né una sfida tra Davide e Golia. Non stiamo parlando di due squadre che fanno un campionato diverso. Sappiamo cosa vogliamo, e lo vogliamo anche domani. Le Douaron merita più spazio? Sono totalmente d’accordo. Vedremo domani”.
“Quando una squadra inizia la stagione, non tutti hanno la fortuna di avere tanti titolari nel gruppo. Con il tempo, però, alcuni giocatori si guadagnano il posto da titolare pur non partendo da quella posizione. Questa squadra ha valore anche nelle riserve, e sono fortunato ad avere più di undici potenziali titolari. Un esempio è Desplanches: non è partito titolare, ma sta dimostrando di meritare l’occasione che gli è stata data. Non dimentichiamo che è un ragazzo del 2003 e sta giocando nel Palermo, a dimostrazione del valore del gruppo, anche al di fuori degli undici titolari. Peda o Appuah, ad esempio, non sono titolari al momento, ma non è detto che tra qualche mese non lo diventino. Questo è un grande valore aggiunto per noi. Dobbiamo essere bravi a gestire questi ragazzi”.
“Se a Mantova abbiamo mantenuto la porta inviolata, il merito è della squadra. Stiamo lavorando su questo aspetto attraverso una mentalità adeguata, e a volte i numeri lo dimostrano. Abbiamo perso una partita in cui abbiamo concesso poco. È impossibile non concedere nulla, ma in quelle situazioni serve essere fortunati e bravi nei duelli individuali. Dobbiamo continuare a lavorare per concedere il meno possibile e creare di più. Siamo sulla buona strada, dobbiamo imboccare l’autostrada e metterci in corsia di sorpasso”.
“I tempi di attuazione possono farci crescere? La squadra ha sempre queste caratteristiche in mente. In Serie B, rispetto alla A, conta molto la fisicità, e questo è ciò che fa la differenza. Noi portiamo qualità in campo, ma dobbiamo anche aggiungere quantità. A volte, pur essendo presenti nei contrasti e sulle seconde palle, non siamo stati perfetti nelle corse difensive dopo un calcio d’angolo. Dobbiamo migliorare i tempi e prevenire certe situazioni. Arrivarci sempre, non dopo: arrivare dopo significa che lo vuoi, ma non riesci a farlo. Sono dettagli che fanno la differenza e sono molto importanti”.
“Sinceramente non so come giocherà Dal Canto, ma penso che possa dare continuità alla prestazione solida mostrata contro la Sampdoria, dove non ha concesso nulla. Il Cittadella ha una propria identità, riconoscibile al di là del sistema di gioco adottato. È una squadra tipicamente di Serie B, e nel tempo ha mantenuto la stessa mentalità. Nell’ultima partita hanno cambiato modulo, ma, indipendentemente dallo schieramento, la loro mentalità si riconosce in campo e hanno le qualità per metterci in difficoltà. Insigne? È uno dei giocatori più esperti, e mi aspetto molto da lui. È cresciuto molto nell’atteggiamento: quando un compagno sbaglia, lo incoraggia a riprovare, e questa è una linfa positiva per la squadra. Tutti noi abbiamo punti di forza e debolezze, e Roberto ha dei punti davvero forti”.
Katia Virzì
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