Carcere Pagliarelli di Palermo: niente riscaldamenti e acqua calda, Antigone lancia l’allarme
Gravi criticità strutturali e sanitarie nel carcere Pagliarelli di Palermo. È quanto emerge dall’ultima visita dell’Associazione Antigone, che monitora le condizioni del sistema penitenziario in Italia. Durante l’ispezione, effettuata il 29 gennaio 2025 dal vice presidente di Antigone Sicilia l’avvocato Francesco Leone, insieme ad altri due osservatori gli avvocati Valentina Russo e Salvatore Cristaldi. Accompagnati dalla direttrice del carcere, Maria Luisa Malato, e dal comandante della polizia penitenziaria, Giuseppe Rizzo, gli osservatori di Antigone hanno riscontrato diverse problematiche che incidono direttamente sulle condizioni di vita dei detenuti e sul rispetto dei loro diritti fondamentali.
Si tratta di criticità che rischiano di peggiorare a causa della circolare n.1/2024 del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, che dal 19 novembre 2024 ha imposto nuove restrizioni sull’ingresso di generi di prima necessità, come indumenti caldi in pile, farine e molti tipi di alimenti, incluso il pesce. Il divieto di portare indumenti pesanti è particolarmente grave, considerando che molte carceri siciliane, tra cui Pagliarelli, sono prive di riscaldamento.
A seguito di questa misura, nel carcere di Pagliarelli è in corso una protesta pacifica, con battitura di pentole sulle grate e rifiuto del vitto, una sorta di sciopero della fame. Già a metà gennaio, proteste simili si erano verificate nel carcere di Siracusa. L’applicazione progressiva di questi divieti nelle varie strutture rischia di aggravare ulteriormente una situazione già critica.
Uno dei problemi più gravi riscontrati riguarda infatti l’assenza di riscaldamento in tutto l’istituto, una situazione che costringe i detenuti a fronteggiare le basse temperature con mezzi di fortuna, vestendosi a strati e utilizzando coperte insufficienti per garantire un adeguato riparo dal freddo. A questo si aggiunge il malfunzionamento dell’impianto idrico, che impedisce un’erogazione costante di acqua calda. Nonostante la recente ristrutturazione del reparto “Pianeti”, le docce presenti nelle celle non possono essere sempre utilizzate per la scarsa pressione dell’acqua calda, costringendo i detenuti ad una turnazione tra piani non sempre agevole.
I lavori di adeguamento sono già stati finanziati, ma non programmati, a causa del sovraffollamento della struttura che non ha la possibilità di trasferire i detenuti da un reparto all’altro per consentire lo svolgimento dei lavori.
Un altro problema riguarda l’assistenza sanitaria. Nonostante la presenza di un presidio medico interno, l’accesso alle cure specialistiche è fortemente limitato. Le visite e gli esami vengono prenotati attraverso il Cup (Centro Unico di Prenotazione) come per il resto della popolazione. Pertanto i detenuti devono essere trasportati dalla polizia penitenziaria nelle strutture sanitarie della provincia disponibili per l’erogazione della prestazione richiesta. La cronica carenza di personale addetto al trasporto rende però impossibile garantire la presenza simultanea di più detenuti nelle strutture mediche, con il risultato che ogni giorno vengono annullate e riprogrammate tra le 10 e le 15 visite. I tempi di attesa, pertanto, possono diventare lunghissimi, mettendo a rischio la salute dei detenuti.
Il rapporto tra carcere e Asp Palermo appare pertanto problematico e a subirne le conseguenze è la salute dei detenuti. Un caso emblematico è quello di una donna malata oncologica che attende da oltre quindici giorni che l’Asp prenda in carico la sua situazione. L’incertezza sui tempi di cura, come riporta il personale medico interno, solleva serie preoccupazioni sulla possibilità che la malattia possa progredire ulteriormente e divenire fatale.
Nonostante queste problematiche, il carcere Pagliarelli presenta anche aspetti positivi: la struttura è in discrete condizioni generali e sono stati recentemente rinnovati alcuni spazi comuni, tra cui la cucina centrale. Tuttavia, persistono gravi carenze che rendono il contesto detentivo altamente problematico nonostante gli evidenti sforzi di dirigenza e personale interno.
“A seguito di questa ispezione – spiegano Leone, Russo e Cristaldi, unitamente al presidente regionale di Antigone, l’avvocato Giorgio Bisagna – chiediamo interventi urgenti per garantire il diritto alla salute e a condizioni di detenzione dignitose. Nella consapevolezza dei grandi sforzi profusi dal personale interno, non si può eludere che l’assenza di riscaldamento, la mancanza di acqua calda e i ritardi nelle cure sanitarie sono criticità gravissime che devono essere risolte al più presto. Antigone chiede inoltre un serio ripensamento sulla circolare Dap, inutilmente restrittiva e destinata ad amplificare alcune delle criticità riscontrate. Un appello infine all’assessorato regionale alla salute e l’Asp Palermo affinché intervengano immediatamente sul sistema di prenotazione e erogazione dei servizi sanitari esterni, rendendo effettivo il diritto alla salute per i detenuti”.
L’articolo Carcere Pagliarelli di Palermo: niente riscaldamenti e acqua calda, Antigone lancia l’allarme sembra essere il primo su Sicilianews24.it.