Busta paga, lavoratori in apprensione: sono sparite le ferie pagate | Lavoreremo mentre gli altri sono al mare
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Busta paga, lavoratori in apprensione: sono sparite le ferie pagate | Lavoreremo mentre gli altri sono al mare

Sparite le ferie pagate dalla busta paga: sotto shock i lavoratori (sicilianews24.it / depositphotos)

Attenzione, sparite le ferie dalla busta paga: sotto shock milioni di lavoratori.

Siamo ormai alle porte dell’estate e, sebbene in molte zone d’Italia le piogge siano ancora regine del meteo, di fatto le temperature si stanno alzando ed il calendario non mente: è ufficialmente ora di pensare alle vacanze. Molti lavoratori avranno già pianificato le ferie, che solitamente vengono stabilite verso febbraio-marzo così che l’azienda si organizzi per non restare scoperta.

C’è chi preferisce il mare e chi la montagna, chi non può fare a meno di visitare una bella città d’arte e chi invece coglie l’occasione per godersi un po’ casa e fare quei lavoretti che non ha mai tempo di fare. Le ferie, però, restano ferie per tutte e devono essere dedicate al relax e al divertimento, qualsiasi senso abbia per ognuno.

Quest’anno c’è però un problema: i datori di lavoro stanno infatti notando un fenomeno molto diffuso e preoccupante che sta mettendo a rischio le ferie di tutti. Attenzione dipendenti, potreste pagarne le conseguenze.

Cosa sono le quiet vacationing e perché sono un problema

Si chiama quiet vacationing ed è un fenomeno molto diffuso soprattutto tra i millennial. Tradotto in italiano significa letteralmente “ferie silenziose” e consiste nel recarsi normalmente a lavoro senza però svolgere le proprie normali mansioni, quindi riposando pur essendo in ufficio: così i giovani si prendono una pausa dal lavoro senza però andare a intaccare i propri giorni di ferie, che restano invariati.

Negli USA la pratica è molto diffusa e, secondo alcuni studi, coinvolge il 37% di tutti gli intervistati di età compresa tra i 30 e i 42 anni. Questi lavoratori hanno ammesso che, almeno una volta, si sono presi una pausa dal lavoro senza riferirlo al proprio supervisore. Questo fenomeno è ancora più diffuso da quando è diventato più comune lo smartworking: di fatto, per “fingere” di star lavorando, basta programmare l’invio di qualche e-mail e, nel frattempo che quelle partono, concedersi un riposino.

Sparite le ferie pagate dalla busta paga: sotto shock i lavoratori (sicilianews24.it / depositphotos)

Le conseguenze per gli altri

Il problema di questo sistema, oltre che essere immorale ed illegale, è che le conseguenze di quel lavoro non svolto ma pagato al dipendente truffaldino cadono anche su chi, invece, si comporta bene. Nel caso in cui l’azienda restasse indietro, infatti, i capi potrebbero chiedere a tutti di rinunciare a qualche giorno di ferie per riparare al ritardo.

Cercare di disincentivare questo comportamento, invitando tutti a chiedere espressamente un periodo di pausa quando si è stanchi senza portarli a dover ricorrere a questi mezzucci, è la strategia migliore: dipendenti sereni svolgeranno un lavoro migliore e il clima sarà favorevole per tutti.

 

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