Bonifico, vietato farlo a tua moglie: così arriva subito il fisco a bussare alla tua porta | Hanno introdotto la regola durissima
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Bonifico, vietato farlo a tua moglie: così arriva subito il fisco a bussare alla tua porta | Hanno introdotto la regola durissima

Euro – fonte pexels – sicilianews24.it

Inviare denaro con bonifico, ecco quando va dichiarato al Fisco.

Gli obblighi fiscali impongono di dichiarare con precisione le somme ricevute, ma quando un bonifico può essere considerato una donazione? Se riguarda un familiare e rientra in determinati limiti di importo, il trasferimento di denaro può essere esente da imposizione fiscale e non richiede la formalizzazione tramite atto notarile. È importante, quindi, comprendere come classificare correttamente questi movimenti bancari per evitare sanzioni o accertamenti da parte del Fisco.

Dal punto di vista tecnico, un bonifico è semplicemente uno strumento di pagamento tracciabile, utilizzato per trasferire somme di denaro tra conti bancari. Tuttavia, se avviene senza una giustificazione commerciale, può essere equiparato a una donazione. Questo avviene quando il trasferimento avviene per pura generosità, senza che il destinatario sia obbligato a offrire una controprestazione, come nel caso di un genitore che invia denaro al figlio per il compleanno.

Per stabilire se un bonifico debba essere dichiarato al Fisco, occorre distinguere tra trasferimenti tra familiari e quelli tra soggetti estranei. Se il mittente e il destinatario non sono legati da un vincolo di parentela, il trasferimento sarà considerato un pagamento e, quindi, potenzialmente soggetto a tassazione, salvo prova contraria. Al contrario, i bonifici tra familiari sono generalmente considerati atti di liberalità e quindi non imponibili.

Tuttavia, se la somma trasferita è particolarmente elevata, potrebbe essere richiesta la formalizzazione con atto notarile. Questo avviene nel caso delle donazioni dirette di importo non modico, che richiedono la registrazione e il pagamento dell’imposta di registro da parte del beneficiario.

Quando il notaio diventa obbligatorio

Se il bonifico è di modesta entità, rispetto alla capacità economica del donante, o se viene utilizzato per sostenere l’acquisto di un bene o l’estinzione di un debito (donazione indiretta), non è necessario alcun atto notarile. In questi casi, la transazione non sarà soggetta a imposta di registro né richiederà particolari formalità, rientrando nel concetto di sostegno familiare o aiuto economico occasionale.

Diverso è il caso delle donazioni dirette di valore significativo, che richiedono obbligatoriamente la registrazione notarile e il pagamento dell’imposta sulle donazioni, se superano le soglie stabilite dalla legge. Questo per garantire la tracciabilità e l’ufficialità dell’operazione.

Bonifico – fonte pexels – sicilianews24.it

Quando il bonifico non è una donazione?

Non tutti i bonifici possono essere considerati donazioni. Se esiste una controprestazione (ad esempio, il pagamento di un servizio o l’acquisto di un bene), se il trasferimento è una restituzione di un prestito, o se nella causale viene specificato un obbligo contrattuale, il bonifico non avrà natura liberale.

È fondamentale prestare attenzione alla causale e all’importo dei bonifici, poiché una classificazione errata potrebbe attirare controlli fiscali e, in alcuni casi, comportare conseguenze economiche indesiderate.

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