ASSEGNO DI INCLUSIONE, ti spetta e finisci in tribunale: in questo caso nessun giudice la fa passare liscia
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ASSEGNO DI INCLUSIONE, ti spetta e finisci in tribunale: in questo caso nessun giudice la fa passare liscia

INPS – fonte_Facebook – sicilianews24.it

Assegno di inclusione spetta ai cittadini, ma in questo caso si finisce in tribunale e i giudici non la fanno passare liscia. 

L’assegno di inclusione non è forse la misura economica che maggiormente interessa i cittadini? Introdotto nella trama economica italiana al fine di sostituire il reddito di cittadinanza che era stato eliminato dall’insediamento al Governo di Giorgia Meloni, ma di certo non si poteva lasciare gli italiani senza alcun aiuto e per questo motivo ecco l’ADI. 

In realtà si tratta di una misura economica di gran lunga diversa dal Reddito di Cittadinanza, considerando che differiscono sia per requisiti che per gestione economica.

L’assegno di inclusione viene concesso a quelle famiglie che hanno reali difficoltà economiche, a coloro che non superano i limiti di reddito, presentano all’interno del nucleo una persona disabile o un minore. In tutti questi casi l’aiuto economico viene concesso, nelle misure ottenute secondo i calcoli INPS. 

Il 2025 è stato segnato da alcune modifiche nei confronti dell’ADI, ma ecco cosa potrebbe succedere.

Assegno di Inclusione: nel 2025 molti i cambiamenti

Quello che è chiaro è che c’è una notevole disparità tra i cittadini italiani e che la crisi economica si sta facendo sentire in maniera veramente importante. Questo è il motivo per cui la Legge di Bilancio 2025 ha deciso di portare delle modifiche in materia di Assegno di Inclusione, primo passo per ampliare la platea di beneficiari. Quindi, mentre in un primo momento si era cercato di restringere il numero di cittadini che hanno diritto alla misura, ora lo si amplia di nuovo aumentando l’importo limite ISEE.

Ogni mese poi, l’INPS, con i dati incrociati dell’Agenzia delle Entrate procede con il controllo dei requisiti e di tanto in tanto, nel caso in cui ce ne sia il bisogno si procede con la sospensione del beneficio, ma non sempre la decisione presa è corretta.

Tribunale – fonte_Canva – Sicilianews24.it

Quello che si vuole garantire è equità e correttezza

Quello che risulta essere importante nella gestione dell’Assegno di Inclusione o di qualsiasi altra misura di sostegno è garantire una certa equità all’interno della cittadinanza. I controlli che vengono svolti sono soprattutto sulla possibilità di percepire un reddito da attività lavorative che non sono state segnalate. Ma in alcuni casi i controlli possono comunque commettere degli errori.

È questo il caso di una donna separata con figli disabili, che si è vista togliere il beneficio in maniera indebita e presentando ricordo, il tribunale le ha dato ragione, anche per via di un INPS che non si sarebbe costituita a processo.

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