Ammettiamo l’errore, ma dovete restituirci l’importo | Imbarazzo Giorgia Meloni, pensionati nel panico
Come Meloni uscirà dalla crisi: non piacerà a tutti (sicilianews24.it / ansafoto)
I cittadini italiani sono letteralmente disperati, adesso dovranno restituire in un’unica soluzione il bonus. Ecco di cosa si tratta.
Per poter ottenere e poter beneficiare degli aiuti statali si rivela indispensabile inviare le documentazioni in maniera corretta. Per poter ottenere qualsiasi tipologia di agevolazione o una qualsiasi bonus statale occorre essere in possesso di taluni requisiti, oltre ad inviare la domanda in via telematica.
Quando mancano dei documenti o la modulistica non viene compilata nella maniera corretta, si rischia di non ricevere l’agevolazione, anche nel caso in cui se ne abbia il diritto. Proprio per questo motivo si raccomanda di prestare molta attenzione a tutto quello che riguarda l’aspetto burocratico.
In particolare si deve prestare attenzione a quella che è la comunicazione degli aiuti dello Stato quindi degli aiuti in regime “de minimis”. Se non si seguono le indicazioni è possibile che venga posto di restituire i ondi ottenuti. Ma, occorre specificare come, sia possibile procedere correggendo gli errori.
Gli “aiuti de minimi”, sono sovvenzioni di entità ridotta che vengono concesse alle imprese. Esse rientrano nel piano ampio spettro di azione di quello che è il lavoro dell’UE in quanto si dovrà garantire che non si andrà in alcun modo a rompere l’equilibrio del mercato.
Quando si è obbligati a registrare gli aiuti
Ci sono degli specifici casi in cui, gli aiuti che arrivano dallo Stato devono essere indicati all’interno delle dichiarazioni dei redditi, Irap e 770. Nonostante tutta l’attenzione che si può riservare a questa pratica, ci sono volte in cui al presentarsi di anomali si deve intervenire per sanare gli errori.
La comunicazione deve avvenire tramite PEC da parte dei professionisti e delle imprese. L’alternativa è la posta ordinaria se l’azienda non è dotata di posta elettronica certificata, ovvero il cassetto fiscale del sito dell’Agenzia delle Entrate.
Agenzia delle entrate – fonte_depositphotos – sicilianews24.it
L’intervento per la correzione
Per non rischiare di perdere gli aiuti, sono 2 le tipologie di errore che si dovrà procedere a sanare. Tale operazione può essere differente a seconda che si intervenga su errori puramente formali o meno. Se si commettono errori sul codice Ateco, settore, Codice Regionale e altri elementi similari, allora possibile intervenire andando ad inviare una dichiarazione integrativa.
Ma se la mancanza dipende da errore diversi da quelli puramente di compilazione, allora la sola presentazione della dichiarazione integrativa non può essere sufficiente, occorrerà anche andare a restituire l’importo che è stato ricevuto in maniera indebita. Se il ravvedimento operoso non ha luogo, allora è possibile incorrere in sanzioni.
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