Altro che Etna, questo è il vulcano più grande della Sicilia: è nascosto talmente bene che nessuno lo conosce ma è spaventoso a dir poco
Etna – fonte pexels – sicilianews24.it
L’Etna è uno dei principali vulcani in Europa, ma in Sicilia ce ne sono degli altri.
L’Etna è il vulcano più alto d’Europa e uno dei più attivi al mondo, situato sull’isola di Sicilia. La sua bellezza mozzafiato e la sua storia millenaria attirano ogni anno migliaia di turisti da ogni parte del globo.
La prima cosa che colpisce di questo vulcano è la sua maestosità: con i suoi 3.340 metri di altezza circa, l’Etna domina il paesaggio siciliano e, in particolare, la costa orientale dell’isola. Ma non è solo il suo aspetto imponente a renderlo affascinante: l’Etna è anche uno dei vulcani più attivi al mondo, con una storia eruttiva che si estende per circa 600.000 anni.
Visitarlo è un’esperienza che regala emozioni uniche e indimenticabili. Si può scegliere di fare un’escursione a piedi, in mountain bike o in jeep, per godere appieno della bellezza del paesaggio e della natura selvaggia che circonda il vulcano.
Ma la vera emozione si ha quando si arriva in cima, dove si può ammirare il panorama che si estende a perdita d’occhio. Da lassù, si può vedere il mare cristallino e le montagne che circondano l’Etna, oltre che il cratere, con i suoi fumi e le sue nuvole di vapore. Visitare l’Etna significa anche scoprire la sua storia e la sua cultura.
Non c’è solo l’Etna
In Sicilia, spesso si pensa all’Etna come unico protagonista vulcanico, ma questa terra nasconde altre meraviglie, come il vulcano sottomarino Empedocle, situato nella catena dei Campi Flegrei del Mar di Sicilia. Questo gigante sommerso si trova a circa 40 km al largo di Capo Bianco, vicino a Sciacca. La sua scoperta avvenne durante una spedizione oceanografica organizzata per documentare l’Isola Ferdinandea, la celebre “isola che scappò via” nel 1831, emersa improvvisamente dal mare e scomparsa pochi mesi dopo.
L’isola Ferdinandea, oggi ridotta a un banco vulcanico sottomarino, rappresenta uno dei coni accessori di Empedocle, insieme ai vicini banchi Terribile e Nerita. Questo vulcano è paragonabile all’Etna per l’enorme larghezza della sua base: una struttura imponente, con una profondità di circa 400 metri e una base lunga 30 km per 25 km, secondo Giovanni Lanzafame dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Empedocle – fonte Instagram – sicilianews24.it
Un vulcano tutt’altro che dormiente
La presenza di gas attivi nei fondali conferma che Empedocle è tutt’altro che dormiente. La sua attività vulcanica evidenzia un mondo sommerso ricco di fascino e mistero, meno conosciuto rispetto all’Etna ma altrettanto significativo.
Questa scoperta non solo arricchisce la geologia siciliana, ma ricorda quanto la regione sia una terra di vulcani, visibili e nascosti, che continuano a raccontare storie millenarie e a plasmare l’ambiente naturale, sia sulla terraferma che sotto il mare.
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