Affitto, non lo paghi più ormai: il proprietario è l’unico che ha spese, tu non devi più mettere mano al portafogli
Casa – fonte pexels – sicilianews24.it
Una nuova sentenza potrebbe cambiare le regole per quanto riguarda l’affitto.
Secondo la legge, l’amministratore di condominio può riscuotere i contributi e le spese condominiali solo dai titolari di diritti reali sulle singole unità immobiliari, come il proprietario. Questo principio, stabilito dall’articolo 1130 del codice civile, impone che l’amministratore mantenga un registro anagrafe condominiale aggiornato con le informazioni relative ai proprietari e ai titolari di diritti personali o reali.
Una recente sentenza del Tribunale di Roma (n. 13632 del 2 settembre 2024) ha chiarito ulteriormente la questione, stabilendo che l’amministratore non può agire contro l’occupante dell’immobile, come un ex coniuge assegnatario della casa familiare, ma solo contro il proprietario, che è l’unico legittimato a rispondere delle spese condominiali.
Quando un immobile è assegnato come casa familiare dopo una separazione o un divorzio, è fondamentale distinguere tra le spese ordinarie e straordinarie. Le spese ordinarie, legate all’utilizzo dell’immobile (ad esempio riscaldamento o pulizia), spettano al coniuge assegnatario. Le spese straordinarie, come la manutenzione del tetto o la ristrutturazione delle facciate, rimangono invece a carico del proprietario.
Questa distinzione è cruciale per evitare indebite richieste di pagamento. La sentenza di Roma ha revocato un decreto ingiuntivo emesso contro un’ex moglie assegnataria, sottolineando che la manutenzione straordinaria è una responsabilità del proprietario.
Sentenza chiave: un diritto personale, non reale
Il giudice ha evidenziato che il diritto al godimento della casa familiare è un diritto personale e non reale. Questo significa che l’occupante non può essere considerato responsabile delle spese condominiali straordinarie. Un’ordinanza della Corte di Cassazione (n. 16613/2022) conferma che l’amministratore può agire solo contro il proprietario o un altro titolare di diritto reale.
La giurisprudenza è ormai consolidata: chi utilizza l’immobile non può essere soggetto a richieste di pagamento per spese straordinarie, rafforzando la protezione degli assegnatari in sede di separazione o divorzio.
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L’importanza dell’identificazione del proprietario
Per garantire la corretta gestione condominiale, è essenziale identificare il proprietario dell’immobile. Questo non solo assicura la validità delle convocazioni assembleari, ma permette all’amministratore di richiedere il pagamento delle spese solo ai soggetti legalmente obbligati.
L’obbligo di aggiornare il registro anagrafe condominiale, comunicando le variazioni entro 60 giorni, è quindi un elemento centrale per evitare contenziosi e garantire che le richieste di pagamento siano indirizzate correttamente al proprietario.
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