SORPRESA pensioni, chi è nato quest’anno ha un aumento colossale: basta una sola richiesta ed è fatta
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SORPRESA pensioni, chi è nato quest’anno ha un aumento colossale: basta una sola richiesta ed è fatta

Pensione – fonte pexels – sicilianews24.it

Pensione anticipata, adesso puoi aumentare l’assegno.

La pensione anticipata è il trattamento pensionistico che consente ai lavoratori che hanno maturato un determinato requisito contributivo di conseguire l’assegno pensionistico prima di aver compiuto l’età prevista per la pensione di vecchiaia.

La pensione anticipata è prevista per gli iscritti: all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), che include il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e le Gestioni speciali per i lavoratori autonomi; alla Gestione Separata INPS; alle forme sostitutive dell’AGO, come ad esempio il Fondo Volo (per i dipendenti da aziende di navigazione aerea) e la Gestione sport e spettacolo (per i lavoratori dello spettacolo e sportivi professionisti); alle forme esclusive dell’AGO, come ad esempio le Gestioni dei dipendenti pubblici (dipendenti dello Stato, degli enti locali, del settore sanità, ufficiali giudiziari e gli insegnanti d’asilo dipendenti dei comuni, delle scuole elementari parificate).

I lavoratori dipendenti privati o autonomi percepiscono la pensione anticipata dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda, mentre i lavoratori dipendenti pubblici iscritti alle Gestioni esclusive dell’AGO dal giorno successivo alla cessazione dal servizio; in entrambi i casi fermo restando il perfezionamento dei requisiti e delle condizioni richieste.

Per coloro che hanno maturato il requisito contributivo dal 30 gennaio 2019 in poi (ossia dalla data di entrata in vigore del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4) il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico si consegue, altresì, trascorsi tre mesi dalla maturazione del predetto requisito, cosiddetta “finestra”.

Il calcolo della pensione e le sue variabili

Determinare l’importo della pensione è un processo complesso, influenzato da diversi fattori come il sistema previdenziale, gli anni di contributi, il reddito percepito e l’età di pensionamento. La difficoltà principale sta nei continui cambiamenti normativi, che rendono difficile una stima precisa. A seconda del sistema adottato – retributivo, contributivo o misto – le modalità di calcolo variano e possono incidere significativamente sull’importo finale.

Nel sistema retributivo, la pensione dipende dagli stipendi degli ultimi anni di lavoro. Se il lavoratore ha subito una riduzione della retribuzione o un periodo di disoccupazione, l’assegno può risultare inferiore. Diversamente, nel sistema contributivo, basato sui contributi versati, tali variazioni non influenzano negativamente il calcolo della pensione.

Anziana – fonte pexels – sicilianews24.it

Neutralizzazione dei contributi e nuove opportunità

Per evitare penalizzazioni dovute a contributi sfavorevoli, è possibile utilizzare il meccanismo della “neutralizzazione dei contributi”. Questo permette di escludere dal calcolo pensionistico i periodi in cui il reddito è stato più basso, migliorando così l’importo dell’assegno. La Corte Costituzionale ha confermato questo principio con la sentenza n. 82 del 2017, recepita dall’INPS.

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 30803 del 2024) ha introdotto un’ulteriore possibilità: ora anche chi è già pensionato può chiedere un ricalcolo al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia. Questo consente di escludere gli anni contributivi meno favorevoli, garantendo un trattamento pensionistico più equo e vantaggioso per i lavoratori che hanno percepito redditi più bassi negli ultimi anni di carriera.

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