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“Ho trovato traffico” e perde il lavoro: VIETATO restare ingorgati | La Corte d’Appello lo ha deciso
“Ho trovato traffico” e perde il lavoro: VIETATO restare ingorgati | La Corte d’Appello lo ha deciso (sicilianews24.it / pexels)
Allarme licenziamento: il ritardo per via del traffico non sarà mai più ammissibile
In Italia, purtroppo, sono pochi i lavoratori che possono recarsi presso il proprio posto di lavoro senza automobile, moto o mezzo proprio. All’interno dell’esiguo gruppo rientrano i fortunati che possono raggiungerlo a piedi, per esempio perché lavorano proprio dietro casa, quelli che operano al 100% in smart working e quindi fanno della propria abitazione il proprio ufficio e infine chi vive in città dove i mezzi di trasporto sono particolarmente efficienti.
Tutti gli altri, invece, ogni mattina devono prendere la propria auto, immettersi in strada e sperare di non incontrare troppo traffico per raggiungere il proprio posto di lavoro in tempo per timbrare il cartellino: il ritardo causato dall’ingorgo per strada, anche se determinato da un incidente, potrebbe infatti non bastare per giustificarsi. Il datore di lavoro, infatti, potrebbe licenziare chi non entra in tempo!
Attento al traffico, non giustifica il ritardo a lavoro: rischi il posto
Può capitare a tutti di arrivare tardi a lavoro, per i motivi più disparati. Una volta può non suonare la sveglia, ad esempio, mentre un’altra può non partire l’automobile, l’unica che si ha. C’è poi la variabile del traffico che, per chi deve attraversare la città o ha molti chilometri da percorrere, per quanto si possa partire in anticipo è sempre la più delicata: basta un incidente anche non grave per rendere il viaggio verso l’ufficio una vera Odissea!
Di recente, la Corte di Cassazione ha emesso l’ordinanza 26770, con la quale ha sottolineato che un ritardo di 40 minuti di una guardia giurata è bastato per giustificarne il licenziamento, poiché questo ha compromesso il servizio di vigilanza ed ha esposto l’istituto di credito a potenziale minacce per la scurezza. Se inizialmente il giudice di primo grado ha annullato il licenziamento, non ritenendolo corretto per via del ritardo “esiguo”, la Corte d’Appello invece ha ribaltato tutto.
Attento al traffico, non giustifica il ritardo a lavoro: rischi il posto (sicilianews24.it / pexels)
Cosa ha causato il ritardo
Nel caso della guardia giurata, il ritardo è stato determinato da una disattenzione: il vigilante, infatti, non aveva letto bene un SMS nel quale gli veniva comunicato il cambio turno di lavoro. Sebbene in questo caso non c’entri quindi il traffico, di fatto anche di fronte a un arrivo posticipato a causa della strada bloccata da un incidente si potrebbe subire un licenziamento: è meglio stare attenti e partire in anticipo!
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