‘Bonus infiltrazioni’, se in casa tua ce n’è una ti arriva una bella somma sul conto: non solo le sistemi ma ti arricchisci pure così
Lavori casa – fonte pexels – sicilianews24.it
Per i danni da infiltrazioni non deve essere citato il condominio: ecco la nuova sentenza.
Quando in un condominio si verificano problemi strutturali, come le infiltrazioni d’acqua, la prima domanda che sorge spontanea è: chi deve pagare i danni? La risposta arriva direttamente dall’articolo 2051 del Codice Civile, che stabilisce la responsabilità di chi ha in custodia il bene che ha causato il danno. Se l’infiltrazione proviene dall’appartamento di un condomino, sarà quest’ultimo a doversi occupare della riparazione e del risarcimento nei confronti di chi ha subito il danno.
Tuttavia, la legge prevede un’eccezione: il risarcimento può essere evitato se il responsabile dimostra che il danno è stato causato da un caso fortuito, ossia un evento imprevedibile e inevitabile. Tra questi rientrano calamità naturali come alluvioni o terremoti, che possono provocare la rottura di tubature o danni strutturali, senza che vi sia una negligenza diretta del proprietario dell’immobile da cui provengono le infiltrazioni.
Nel caso in cui le infiltrazioni provengano da parti comuni dell’edificio, la responsabilità ricade sull’amministratore di condominio. Quest’ultimo ha il compito di intervenire tempestivamente per riparare il danno e risarcire i condomini colpiti, soprattutto se l’infiltrazione è dovuta a una mancata manutenzione. Se, invece, il problema deriva da lavori eseguiti male, la responsabilità passa all’appaltatore, che dovrà rispondere dei danni causati da interventi non a regola d’arte.
Proprio su questi aspetti si è espresso il Tribunale di Napoli con la sentenza n. 2186/2024, chiarendo che, nei casi di infiltrazioni idriche condominiali, la mediazione obbligatoria non è una condizione necessaria per procedere in giudizio. Questo significa che i condomini danneggiati possono agire direttamente per ottenere il risarcimento senza dover passare prima da un tentativo di conciliazione.
Il caso analizzato dal Tribunale di Napoli
La vicenda analizzata dai giudici riguarda due comproprietari di un appartamento situato all’ultimo piano di un condominio, i quali hanno subito danni ingenti a causa di infiltrazioni provenienti sia dal terrazzo di proprietà esclusiva di un altro condomino che dal lastrico solare dello stabile. Nessuno degli interessati si era attivato per risolvere il problema, né il condominio né il proprietario del terrazzo, il quale ha persino cercato di opporsi alla richiesta di risarcimento, sostenendo che la causa dovesse passare per una mediazione obbligatoria.
Il Tribunale ha invece respinto questa eccezione, stabilendo che il caso rientra nell’articolo 2051 del Codice Civile e che, pertanto, la responsabilità delle infiltrazioni è direttamente attribuibile alla cattiva manutenzione ordinaria. Il giudice ha riconosciuto ai comproprietari non solo il diritto al risarcimento del danno, ma anche il rimborso delle spese sostenute per la consulenza tecnica d’ufficio.
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Quanto si può ottenere di risarcimento?
A seconda della gravità del danno e della responsabilità accertata, il risarcimento può variare da cifre contenute a importi più consistenti, che coprono non solo il ripristino dell’abitazione danneggiata, ma anche eventuali disagi subiti dai proprietari. Se l’infiltrazione ha compromesso la vivibilità dell’immobile, il risarcimento può includere anche i costi di un eventuale trasferimento temporaneo o i danni morali per il disagio subito.
Quindi, se in casa tua si verifica un’infiltrazione, non solo hai diritto a farla riparare senza costi, ma potresti anche ottenere una somma significativa sul conto. La legge è chiara: chi subisce danni ha diritto a un risarcimento adeguato, e la responsabilità ricade su chi ha causato il problema.
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