PARTITA IVA, da oggi il regime forfettario te lo puoi dimenticare: la soglia per rientrarci è cambiata | In pochissimi ci rientrano
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PARTITA IVA, da oggi il regime forfettario te lo puoi dimenticare: la soglia per rientrarci è cambiata | In pochissimi ci rientrano

Partita Iva – fonte pexels – sicilianews24.it

Novità per il regime forfettario, cambia la soglia di reddito per i lavoratori dipendenti.

Il regime forfettario è un regime semplificato di tassazione dei redditi di lavoro autonomo e di impresa. Introdotto per la prima volta con la legge di bilancio 2015 il regime forfettario è stato più volte semplificato ed esteso.

La legge di Bilancio 2025, la nuova Legge 203/2024 recante “Disposizioni in materia di lavoro” e la Riforma IRES/IRPEF in vigore dal 1° gennaio 2025 riservano importanti novità per i professionisti in regime forfettario.

La legge di Bilancio prevede, solo per l’anno 2025, l’innalzamento da 30 mila a 35mila euro della soglia di reddito da lavoro dipendente e assimilato percepita nell’anno precedente, superata la quale i soggetti percettori non possono avvalersi del regime forfettario.

La Legge 203/2024 recante “Disposizioni in materia di lavoro” – pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 303 del 28 dicembre 2024 e in vigore dal 12 gennaio 2025 – introduce importanti novità sull’applicazione del regime forfetario nel caso di contratti misti.

Esclusioni al regime forfettario: novità e requisiti

L’art. 17 della Legge 203/2024 chiarisce che la causa ostativa al regime forfettario non si applica a liberi professionisti iscritti ad albi o registri che lavorano per datori con oltre 250 dipendenti, se assumono un contratto part-time indeterminato con un orario tra il 40% e il 50% del tempo pieno e rispettano criteri specifici, come un domicilio professionale distinto.

Inoltre, la causa non si applica ad autonomi non iscritti ad albi nei casi previsti dai contratti di prossimità. Entrambi i contratti devono essere certificati e senza sovrapposizioni di prestazioni o orari.

Documenti – fonte pexels – sicilianews24.it

Meno tasse sui rimborsi spese

Dal 1° gennaio 2025, i titolari di partita IVA in regime forfettario non dovranno più pagare tasse sui rimborsi spese, come viaggi, vitto e alloggio, analiticamente addebitati ai clienti per lo svolgimento degli incarichi. La revisione dell’articolo 54 del TUIR (D.P.R. 917/1986) elimina la criticità legata alla tassazione di somme che non incrementano il reddito imponibile, uniformando il trattamento fiscale con quello dei regimi ordinari. In passato, infatti, i forfettari non potevano dedurre analiticamente i costi sostenuti, essendo questi considerati già inclusi nei coefficienti di redditività applicati ai compensi. Le nuove disposizioni garantiscono un regime più equo, escludendo i rimborsi analitici dal reddito imponibile.

Un’altra importante novità riguarda l’introduzione della fattura semplificata per le partite IVA in regime forfettario. A partire dal 2025, come stabilito dal D.Lgs. 180/2024, sarà possibile emettere fatture semplificate anche per importi superiori a 400 euro, ad eccezione di specifici casi come le cessioni intracomunitarie o l’assenza del requisito di territorialità. Questo cambiamento mira a ridurre gli oneri amministrativi per i professionisti, semplificando ulteriormente la gestione fiscale e contabile per chi opera in regime forfettario.

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