Guarda sull’estratto conto del marito e sviene | Pagava la cosiddetta TASSA ETICA: la paga anche Rocco Siffredi
Rocco Siffredi – foto ANSA – Sicilianews24
C’è chi deve pagare la nuova tassa etica, ecco a chi spetta il pagamento e per quale motivo si deve pagare. Tutto quello che c’è da sapere.
Dicono che in Italia ci sia la stretta fiscale più pesante nell’intera Europa per quello che riguarda gli importi che di anno in anno i cittadini devono pagare. In un momento in cui è ormai stata dichiarata guerra agli evasori fiscali approfondire quelle che sono le tasse a cui far fronte si rivela ancora più importante.
Anche se ancora non sono in molti a saperlo, la realtà è che sono molti di più di quello che si pensa i contribuenti chiamati a coprire quella che è nota come tassa etica. Era stata introdotta nel 2009 ma probabilmente qualcuno ancora non ha chiaro ciò a cui ci si riferisce.
Il nome sembra quasi una presa in giro. Ma cosa vuol dire dover pagare una tassa etica? L’argomento si rivela essere di interesse generale.
Basta sapere che la tassa etica viene applicata in Italia per salvaguardare quella che è l’immagine di un intero paese. Qualcuno la potrebbe definire forse un po’ retrograda ma questo non esclude il pagamento. Ecco di cosa si tratta.
Per cosa si paga la tassa etica
Cerchiamo quindi innanzitutto di fare chiarezza. La tassa etica altro non è se non un addizionale Irpef o IRES pari al 25% del reddito prodotto. Ma quello che è particolare sono i soggetti che devono sottostare a tale pagamento. La tassa etica è stata introdotta per sollecitare la credibilità della popolazione intera.
Si tratta quindi di un importo che dovrà essere pagata da tutti coloro che vendono o compie un’azione di rappresentanza per quello che riguarda il materiale pornografico. Ovviamente ci si riferisce a qualsiasi tipologia di prodotto di questo genere comprese le foto che attualmente vengono vendute su OnlyFans.
Tassa etica su prodotti pornografici – fonte_Canva – sicilianews24.it
Gli importi e chi ne è obbligato al pagamento
Sono quindi obbligati al pagamento della tassa etica i lavoratori autonomi, le società e i professionisti che vendono, producono, o comunque rappresentano un materiale pornografico. Questo indipendentemente dalla tipologia di regime fiscale a cui rispondono.
Si va quindi a determinare quello che è l’importo dei ricavi e per un valore pari al 25% se ne va a pagare la rispettiva tassa etica, che dovrà essere liquidata attraverso un modello F 24. Si provvederà al pagamento del primo acconto entro il 30 giugno e del secondo acconto o unica rata entro il 30 novembre.
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