Meloni comunica la nuova tassa: pagata direttamente al supermercato | Conad ed Eurospin la inseriscono già sullo scontrino
Nuova tassa che si pagherà al supermercato: a quanto ammonta (sicilianews24.it / canva)
Gli italiani pagheranno un’altra tassa, questa volta al supermercato
Non è facile, oggi come oggi, andare al supermercato a cuor leggero. La spesa, infatti, costa veramente tanto e questo non è sostenuto da stipendi adeguati: ciò che le famiglie hanno, infatti, è sempre la stessa cosa ma, dall’altro lato, il mondo chiede di spendere sempre più soldi.
In un contesto del genere ci si trova quindi ad avere meno risparmi e a spendere di più per i medesimi beni e servizi di sempre. Questo impone grandi rinunce e fatiche, nonché il ricorso a forme di aiuto e di sostegno come bonus statali o sconti.
Tra poco, poi, al supermercato si dovrà pagare una nuova tassa: Giorgia Meloni l’ha ufficializzata, gli italiani non hanno scampo. Ecco di cosa si tratta e a quanto ammonta.
Nuova tassa al supermercato: cos’è la frigo tax
Nelle ultime ore, una delle tasse che sta facendo più discutere è la cosiddetta Frigo Tax. In alcuni supermercati d’Italia, infatti, il costo delle bibite al supermercato è schizzato alle stelle e questo ha determinato un’ulteriore problema per le famiglie, già messe in ginocchio dall’inflazione e dai rincari di questi ultimi periodi. Questa tassa consiste quindi in un sovrapprezzo applicata dai negozi alle bibite conservate al freddo e sembra essere finalizzata a consentire ai negozianti di pagare le bollette, anch’esse colpite dai rincari.
Sono già molti i supermercati che hanno applicato questa frigo tax. In alcuni punti vendita la maggiorazione arriva fino a 1 o addirittura 2 euro al pezzo e si riferisce in modo unico alle bevande conservate in frigo: quelle sugli scaffali, infatti, continuano a costare la stessa cifra.
Nuova tassa che si pagherà al supermercato: a quanto ammonta (sicilianews24.it / ansafoto)
È sempre esistita? La verità
C’è chi sostiene che l’aumento del costo delle bibite quando vengono conservate al fresco sia sempre esistita e che quindi sia sbagliato considerarlo un qualcosa di nuovo e di sconvolgente. Ciò che però ha suscitato tutte le polemiche di questi ultimi giorni è l’indicazione, all’interno dello scontrino, di questa maggiorazione come un costo extra e separato dal prezzo in sé e per sé della bibita: si tratta proprio di una spesa aggiuntiva che viene indicata in fase di pagamento, forse per sottolineare che se si prendesse lo stesso prodotto a temperatura ambiente non la si dovrebbe pagare.
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