
“Vi siete goduti la pensione, ma adesso dovete ridarcela”, l’INPS sta mandando la lettera killer a tutti gli over 65
Anziani – fonte pexels – sicilianews24.it
Occhio a questa lettera dell’INPS, potrebbe mettere in crisi molte persone.
L’INPS può inviare ai cittadini diverse tipologie di comunicazioni, ciascuna con uno scopo preciso. Tra le più comuni ci sono le lettere informative, che aggiornano su modifiche normative, scadenze contributive o cambiamenti nei propri diritti previdenziali. Queste comunicazioni non richiedono azioni immediate, ma servono a tenere informato l’utente sul proprio rapporto con l’Istituto.
Un altro tipo molto diffuso è la lettera di sollecito, inviata quando risultano contributi non versati, documenti mancanti o domande incomplete. In questi casi, l’INPS richiede una risposta entro tempi precisi per evitare sanzioni o l’interruzione delle prestazioni in corso.
L’Istituto invia anche lettere legate all’esito di domande per pensioni, indennità o bonus: si tratta di accoglimenti, rigetti o richieste di integrazione. In alcuni casi, arrivano convocazioni per visite mediche di revisione, controlli sulla permanenza dei requisiti o aggiornamenti sull’ISEE per prestazioni collegate al reddito.
Le lettere INPS possono arrivare per posta ordinaria, raccomandata o via PEC. È fondamentale leggerle con attenzione e rispondere nei tempi indicati. Anche un semplice mancato aggiornamento può bloccare temporaneamente un pagamento o compromettere il diritto a una prestazione.
Rimborsi richiesti dall’INPS: perché arrivano
Molti pensionati stanno ricevendo richieste improvvise dall’INPS per la restituzione di somme percepite in eccesso. Le cause principali sono errori nei calcoli dell’ente o omissioni nelle comunicazioni reddituali da parte del pensionato. Anche chi invia correttamente il modello RED può ricevere un ricalcolo sfavorevole e vedersi recapitare una raccomandata con l’importo da restituire.
In questi casi, l’INPS può agire anche a distanza di tempo, chiedendo il rimborso di maggiorazioni non dovute, come negli assegni sociali o nelle pensioni integrate. Se il pagamento immediato non è possibile, è prevista la possibilità di richiedere una rateizzazione.
Soldi – fonte pexels – sicilianews24.it
Divieto di cumulo e soluzioni pratiche
Un’altra causa frequente è il mancato rispetto del divieto di cumulo tra redditi da pensione e da lavoro, valido per misure come Quota 100, Quota 102, Quota 103 e APE Sociale. In caso di violazione, l’INPS richiede la restituzione dell’intera pensione percepita durante l’anno in questione, anche per piccoli redditi extra.
Per affrontare al meglio queste richieste, è utile rivolgersi a patronati o consulenti. Pagare subito è preferibile, ma la rateizzazione aiuta a ridurre l’impatto economico mensile. Agire in tempi brevi è fondamentale per evitare complicazioni.
L’articolo “Vi siete goduti la pensione, ma adesso dovete ridarcela”, l’INPS sta mandando la lettera killer a tutti gli over 65 sembra essere il primo su Sicilianews24.it.
Potrebbe anche piacerti

La caponata di melanzane siciliana
13 Gennaio 2022
Cannoli Siciliani
12 Gennaio 2022