
Ultim’ora, “possiamo curare così questo cancro”: blocchiamo la sua crescita così | Svolta epocale
Medico – fonte pixabay – sicilianews24.it
Una novità così si attendeva da anni.
La ricerca scientifica è il motore del progresso in medicina. Ogni giorno, grazie al lavoro di migliaia di ricercatori in tutto il mondo, si compiono scoperte che migliorano la comprensione delle malattie e aprono nuove strade per curarle. Nulla resta fermo: anche ciò che oggi sembra irrisolvibile, domani potrebbe avere una risposta.
I progressi non riguardano solo nuove terapie, ma anche strumenti diagnostici più precisi, tecnologie all’avanguardia e approcci personalizzati. La medicina di oggi non è più quella di ieri, e quella di domani sarà ancora più avanzata. Ogni scoperta si basa su anni di studio, sperimentazione e collaborazione tra scienza, tecnologia e pratica clinica.
Grazie alla ricerca, sono nati vaccini salvavita, trattamenti contro tumori un tempo incurabili e farmaci sempre più efficaci. La scienza permette anche di prevenire meglio le malattie e migliorare la qualità della vita delle persone affette da patologie croniche.
Investire nella ricerca scientifica significa investire nel futuro. È un cammino continuo, fatto di piccoli e grandi passi, che ci avvicina ogni giorno a una medicina più umana, efficace e vicina ai bisogni reali delle persone.
Una mutazione che cambia tutto
Un gruppo di ricercatori del UT Southwestern Medical Center ha identificato una mutazione nel gene H2-Aa che rallenta la crescita del melanoma, il tumore della pelle più aggressivo. Pubblicato sul Journal of Experimental Medicine, lo studio suggerisce che la mutazione potrebbe potenziare il sistema immunitario e migliorare l’efficacia delle immunoterapie esistenti, aprendo nuove prospettive anche per altri tipi di tumore.
Il gene H2-Aa regola una proteina coinvolta nel riconoscimento immunitario. Eliminando questa proteina dalle cellule dendritiche, il sistema immunitario diventa più efficiente nel colpire le cellule tumorali. Nei test sui topi, quelli con due copie mutate del gene non sviluppavano tumori, mentre quelli con una sola copia presentavano una crescita tumorale ridotta e un’infiltrazione più efficace di cellule T antitumorali.
Medicina – fonte pixabay – sicilianews24.it
Nuove armi: anticorpi monoclonali contro H2-Aa
I ricercatori hanno sviluppato un anticorpo monoclonale capace di bloccare H2-Aa. Nei test sui topi, questo anticorpo ha mostrato un forte effetto anticancro, potenziato ulteriormente se combinato con gli inibitori dei checkpoint immunitari. Questa combinazione potrebbe rappresentare una svolta per i pazienti che oggi non rispondono a questi trattamenti.
Secondo il Nobel Bruce Beutler, gli anticorpi contro la versione umana di H2-Aa potrebbero diventare una terapia autonoma o complementare, con applicazioni anche in altri tipi di cancro.
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