
Ufficiale, “le bollette non le dovete pagare”: se sopra leggete questa parolina sono carta straccia | Buttatele e basta
Tasse – fonte pexels – sicilianews24.it
Le bollette ormai sono sempre più care.
Negli ultimi anni, le bollette di luce e gas hanno registrato aumenti significativi, incidendo pesantemente sui bilanci familiari. Le cause principali sono l’instabilità del mercato energetico, le tensioni geopolitiche internazionali e l’aumento del costo delle materie prime, in particolare dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
L’incremento dei prezzi ha colpito in modo trasversale famiglie e imprese, con picchi che in certi periodi hanno portato le bollette a raddoppiare rispetto agli anni precedenti. Anche la transizione ecologica, pur necessaria, comporta costi iniziali che si riflettono sulle tariffe finali.
Il governo è intervenuto più volte con misure temporanee per alleggerire il peso delle bollette: tra queste, il taglio degli oneri di sistema, il potenziamento dei bonus sociali e l’IVA agevolata sul gas. Tuttavia, questi interventi non sempre sono sufficienti a compensare gli aumenti strutturali.
Nel frattempo, molti consumatori cercano soluzioni alternative per contenere i costi: dal passaggio al mercato libero alla scelta di fornitori più convenienti, fino all’installazione di impianti fotovoltaici. Ma per molti, soprattutto i più vulnerabili, il caro-bollette resta un problema concreto e urgente.
Aumenti in bolletta e intervento dell’Antitrust
Negli ultimi anni, gli aumenti delle bollette hanno colpito milioni di famiglie italiane, alimentando proteste e attirando l’attenzione dell’Antitrust. Diverse società, tra cui Enel Energia, Eni Plenitude ed Edison, sono state sanzionate per aver modificato unilateralmente i contratti, in violazione del Decreto Aiuti bis, che vietava tali pratiche fino ad aprile 2023. Le multe sono state salate, e in alcuni casi – come quello di Edison – sono partiti i rimborsi spontanei.
I consumatori possono verificare la regolarità degli aumenti e chiedere un risarcimento, soprattutto se la variazione è avvenuta tra il 10 agosto 2022 e il 30 aprile 2023 senza un preavviso chiaro e motivato. La legge impone infatti comunicazioni scritte con almeno due o tre mesi di anticipo, pena l’illegittimità dell’aumento.
Soldi – fonte pexels – sicilianews24.it
Regole e tutele per i consumatori
Dal 2025, le regole si sono fatte più stringenti: per qualsiasi aumento, il preavviso deve essere di tre mesi; solo in caso di diminuzioni, si riduce a uno. Se queste condizioni non vengono rispettate, il consumatore ha diritto a un indennizzo diretto in bolletta.
Inoltre, è possibile recedere dai contratti porta a porta entro 30 giorni e i contratti telefonici non sono più validi senza conferma scritta. In caso di abusi, si può ricorrere al servizio di conciliazione Arera o, in ultima istanza, alla giustizia ordinaria.
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