Ufficiale, introdotta la superpensione: ci vai 7 anni prima e intaschi una barca di soldi | Se fai domanda subito ci vai senza indugi

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Tutto quello che c’è da sapere sul nuovo ‘sconto’ sulla pensione.

Il sistema pensionistico italiano si basa prevalentemente sul metodo contributivo, in cui l’importo della pensione è calcolato in base ai contributi versati durante la vita lavorativa. Per accedere alla pensione di vecchiaia, è necessario aver raggiunto determinati requisiti anagrafici e contributivi stabiliti dalla legge.

Attualmente, l’età minima per la pensione di vecchiaia è fissata a 67 anni, con almeno 20 anni di contributi. Questo limite può essere soggetto a revisione periodica in base all’aspettativa di vita. In alcuni casi, come per lavori usuranti o categorie protette, sono previste deroghe che permettono l’accesso anticipato al pensionamento.

Oltre alla pensione di vecchiaia, esistono forme di pensione anticipata, accessibili indipendentemente dall’età anagrafica ma legate alla quantità di contributi versati: ad esempio, nel 2025, servono 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Alcune misure temporanee, come “Quota 103”, offrono ulteriori possibilità di uscita anticipata.

Il sistema è supportato da una serie di strumenti di flessibilità, ma l’accesso e l’importo della pensione dipendono strettamente dall’anzianità contributiva e dall’età, secondo regole che possono cambiare in base alle riforme legislative.

Pensione anticipata: requisiti e possibilità

Dal 2025 il sistema pensionistico italiano continuerà a offrire diverse modalità per andare in pensione prima dei 67 anni. La pensione anticipata ordinaria, infatti, consente l’uscita dal lavoro senza limiti d’età, purché si siano maturati almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Questo permette, a chi ha iniziato a lavorare presto, di ritirarsi anche prima dei 60 anni.

L’unica forma di pensionamento legata esclusivamente all’età anagrafica resta quella di vecchiaia, accessibile con 67 anni e almeno 20 anni di contributi. Il 2025 vedrà anche la conferma o la proroga di altre misure specifiche, pensate per offrire maggiore flessibilità in uscita, secondo criteri contributivi ed età anagrafica.

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Quota 103, Opzione Donna e altre vie d’uscita

Tra le opzioni più discusse vi è Quota 103, che consente il pensionamento con 62 anni d’età e 41 di contributi, con assegno calcolato con sistema misto (retributivo e contributivo). Opzione Donna, invece, permette l’uscita con 60 anni e 35 di contributi, ma con assegno ridotto per via del calcolo interamente contributivo.

Strumenti come l’Ape Sociale (per lavoratori fragili) e l’Isopensione (con accordo aziendale) offrono ulteriori possibilità. Valutare attentamente requisiti e condizioni è fondamentale.

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