TEST MATEMATICO, neanche gli ingegneri sanno come rispondere: solo l’1% della popolazione ci è riuscita
Matematica – fonte pexels – sicilianews24.it
Sfidare se stessi con test matematici può essere un buon metodo per superare dei limiti.
C’è un test matematico apparentemente semplice, ma che è in realtà in grado di mettere alla prova molte persone in tutto il mondo, con solo una persona su mille che riesce a risolverlo.
L’origine del test risale ad alcuni anni fa, quando l’utente inglese Randall Jones ha proposto per la prima volta il quiz su Facebook. Da allora sono stati in tanti quelli che hanno tentato di risolverlo, ma solo pochi hanno trovato la soluzione corretta, ammesso che ce ne sia una…
Il quiz è diventato un enigma matematico molto discusso e popolare, con molte persone che hanno tentato di capire il meccanismo del test. Tuttavia, solo pochi eletti sono riusciti a risolverlo e la statistica è, appunto, di uno su mille.
Provate a dare il risultato finale senza sbirciare le soluzioni (con spiegazione) che riportiamo successivamente. Solo dopo aver risposto alla domanda, potete andare a vedere se il ragionamento che avete usato corrisponde esattamente a quello che vogliono le soluzioni.
Riesci a risolvere il rompicapo?
L’enigma “1 + 4 = 5, 2 + 5 = 12, 3 + 6 = 21, quanto fa 8 + 11?” ha due soluzioni plausibili che hanno acceso un acceso dibattito. La prima soluzione implica un cambio di segni: invece di sommare, si moltiplica il secondo numero per il primo e si aggiunge il primo. Lo schema risulta così: 1 x 4 + 1 = 5, 2 x 5 + 2 = 12, 3 x 6 + 3 = 21, 8 x 11 + 8 = 96. Il risultato finale, in questo caso, è 96.
La seconda soluzione segue un diverso principio: sommare i risultati progressivi all’operazione successiva. Lo schema è: 1 + 4 = 5, 5 + 2 + 5 = 12, 12 + 3 + 6 = 21, 21 + 8 + 11 = 40. Il risultato finale qui è 40. Entrambe le soluzioni, seppur diverse, sono valide in base al ragionamento seguito. Quale metodo vi sembra più convincente?
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La terza soluzione fuori dagli schemi
Una terza soluzione al quesito propone un ragionamento che esula dal tradizionale sistema decimale, sfruttando basi numeriche diverse. L’idea è che le operazioni siano scritte in sistemi numerici decrescenti. Ad esempio, nella prima riga 1 + 4 = 5, il calcolo è in base decimale, quindi il risultato coincide con quello atteso. Nella seconda riga 2 + 5 = 12, il risultato è espresso in sistema quinario (base 5), dove 7 è rappresentato come 12. La terza riga 3 + 6 = 21 usa il sistema quaternario (base 4), in cui 9 è scritto come 21. La logica prosegue decrescendo fino alla base 3 per calcolare 8 + 11.
In sistema ternario (base 3), l’operazione 8 + 11 produce 19, ma il risultato è rappresentato come 201. Questo sistema richiede di leggere il risultato come “due-zero-uno” specificando la base utilizzata. L’approccio sembra il più accurato, combinando basi diverse per descrivere operazioni e risultati. La soluzione invita a riflettere sulla flessibilità dei sistemi numerici e sull’importanza del contesto matematico.
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