Stangata tasse: c’è una nuova imposta da pagare e dovremo farlo tutti | Non esistono esenzioni
Stangata tasse – fonte pexels – sicilianews24.it
Arriva la tassa che dobbiamo pagare tutti se vogliamo soggiornare nelle strutture alberghiere, ecco cosa prevede la nuova normativa
A partire dal 2025, la tassa di soggiorno sarà facoltativa per tutti i Comuni italiani, grazie a una nuova normativa concordata tra il Ministero del Turismo e l’ANCI.
L’intento della riforma è di semplificare e rendere più omogenea l’imposta, attualmente applicata in circa 1.200 comuni, permettendo alle amministrazioni locali di adottarla su base volontaria.
Il nuovo sistema garantirà regole uniformi a livello nazionale, snellendo le procedure per gli operatori del settore e favorendo l’equità tra i turisti. Il nuovo modello di calcolo prevede che la tassa di soggiorno sarà proporzionata al costo dell’alloggio e al numero di persone.
Questo cambiamento è volto a garantire che il contributo non diventi un onere eccessivo per i turisti che scelgono strutture economiche, introducendo fasce di prezzo più eque. La riforma ha uno scopo ben preciso e mira ad eliminare le disparità tra le diverse località italiane, introducendo regole standard su tutto il territorio nazionale. Questo renderà più semplice l’applicazione e la gestione della tassa, riducendo la frammentazione che caratterizza attualmente il sistema.
Salta l’obbligo delle strutture ricettive di riscuotere l’imposta
La gestione della tassa di soggiorno passa direttamente ai da parte dei comuni. Una delle novità più significative è la rimozione dell’obbligo per albergatori e gestori di strutture ricettive di riscuotere l’imposta. Se ne deduce che a partire dal 2025, sarà compito dei comuni gestire direttamente la raccolta e il monitoraggio, riducendo così il carico burocratico per le strutture turistiche.
Ma dove finiscono i soldi della tassa di soggiorno? I proventi derivanti dalla tassa di soggiorno saranno dedicati a progetti mirati al miglioramento dei servizi turistici, del decoro urbano e della sicurezza. Questo cambiamento mira a garantire che le risorse vengano utilizzate in modo trasparente per favorire non solo il turismo, ma anche il benessere dei residenti.
Reception albergo – fonte pexels – sicilianews24.itrogetto senza titolo
Le preoccupazioni delle associazioni di categoria
L’ANCI ha accolto favorevolmente la proposta, sottolineando come la riforma permetta una maggiore equità tra i comuni e semplifichi le procedure per le amministrazioni. Tuttavia, associazioni come Assoturismo Confesercenti, Federalberghi e Confindustria Alberghi hanno espresso preoccupazione.
Il timore principale è che il nuovo sistema di calcolo, basato sulle fasce di prezzo, possa risultare in un aumento della pressione fiscale per le strutture ricettive. Alcune associazioni hanno proposto un approccio alternativo, suggerendo di fissare un tetto massimo per l’imposta o di calcolarla in percentuale sul costo della camera.
Anche il Codacons ha sollevato dubbi, chiedendo maggiore trasparenza nell’utilizzo dei fondi derivanti dalla tassa. L’associazione ha proposto la creazione di una piattaforma pubblica per monitorare come i comuni impiegano i proventi, temendo che questi possano essere destinati ad altre spese non strettamente legate al miglioramento del settore turistico.
In sintesi, la riforma della tassa di soggiorno rappresenta un passo importante verso la semplificazione e l’equità, ma suscita alcune preoccupazioni tra gli operatori del settore.
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