Sanità digitale, indagine Qwince: “L’80% dei pazienti cronici ne promuove uso”
PALERMO (ITALPRESS) – Qwince, azienda italiana specializzata in soluzioni e servizi per la sanità digitale, con sede a Palermo, annuncia i risultati della ricerca “Sfide e opportunità nell’aderenza terapeutica dei pazienti cronici: l’apporto della tecnologia” condotta in collaborazione con Doxa Pharma. L’indagine fotografa il rapporto dei malati cronici con l’uso di tecnologie che possono aiutare a migliorare e rendere più sicura la comunicazione con i medici e operatori sanitari, abilitare il controllo 24×7 a distanza dello stato di salute, stimolare l’aderenza alle terapie, prenotare visite, esami e farmaci, accedere ai propri dati e gestire tutta la documentazione sanitaria con facilità.
L’80% dei pazienti cronici intervistati valuta positivamente l’idea di una piattaforma digitale in grado di offrire questi servizi in modo integrato. Il 59% la considera estremamente innovativa e il 75% la ritiene adatta alle proprie necessità di gestione della patologia di cui soffre e utile per migliorare la qualità della vita. Oltre 6 soggetti su 10 si dichiarano propensi a utilizzarla. L’interesse è elevato tra i pazienti particolarmente attenti alla prevenzione. Uno dei dati più importanti è il numero di pazienti che si affiderebbero alla piattaforma per migliorare l’aderenza alla terapia: 6 intervistati su 10 ritengono il servizio particolarmente utile a favorire l’assunzione corretta dei farmaci.
“La comunicazione tra paziente, professionisti coinvolti nel processo di cura e medico attraverso i canali digitali può offrire numerosi vantaggi, quali la riduzione dei tempi di attesa, risposte rapide e tempestive e un affiancamento, anche a distanza, da parte di personale qualificato per monitorare le condizioni di salute del paziente e favorire una migliore aderenza alle terapie – afferma Gianmarco Troia, Amministratore Delegato di Qwince – ovviamente nel pieno rispetto della riservatezza dei dati personali e delle informazioni sensibili”.
Protezione della privacy e accesso 24X7 alle informazioni clinico-sanitarie e allo storico dei dati del paziente sono infatti alcuni dei requisiti indispensabili che il servizio dovrebbe garantire per favorire la continuità e regolarità d’uso. Lo afferma l’87% dei malati cronici interpellati. Fondamentale è inoltre l’integrazione con il Fascicolo Sanitario Elettronico. E’ infine importante la multicanalità, ovvero la disponibilità del servizio attraverso diversi dispositivi come smartphone, computer e tablet.
L’indagine ha coinvolto oltre 300 pazienti cronici in età tra i 30 e 70 anni rappresentativi dell’universo di riferimento per le principali variabili socio-demografiche. Per comprendere se e quanto i servizi digitali oggi disponibili siano potenzialmente utili per gestire la cronicità, la ricerca ha fotografato il campione analizzando le abitudini di utilizzo della tecnologia, le patologie croniche dei soggetti intervistati, il ruolo dell’aderenza terapeutica, l’impatto della malattia sullo stato emotivo e sulla qualità della vita, l’attenzione alla prevenzione, la relazione con i farmaci e le visite di controllo e i canali più spesso usati per la comunicazione con operatori e strutture sanitarie. E’ stata inoltre sondata l’utilità di un servizio digitale ideale dedicato alla salute e fruibile attraverso sito web o app su smartphone.
“E’ importante comunque sottolineare che la comunicazione tra paziente, professionisti coinvolti nel processo di cura e medico attraverso canali digitali non può sostituire completamente la relazione medico-paziente tradizionale, basata sulla presenza fisica del medico e sul contatto diretto con il paziente – conclude Gianmarco Troia – piuttosto ne rappresenta un complemento che può assicurare una gestione notevolmente migliore della condizione del paziente cronico, sia in termini di efficienza sia di efficacia, alleggerendo il carico di lavoro degli operatori sanitari”.
foto ufficio stampa Qwince
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