RESTA AL SUD, sì, ma in Sicilia: è qui che nasconde la vera fortuna | 40mila euro per tutti coloro che lavorano in questo settore
Palermo – fonte pexels – sicilianews24.it
Resto al Sud permette ai giovani che vogliono investire di rimanere nella propria terra.
Resto al Sud 2.0 è un programma di incentivi finanziari a fondo perduto, previsto dal D. L. Coesione, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 maggio 2024, e pensato per supportare la nascita e lo sviluppo di nuove imprese nel Sud Italia. Il bando offre contributi a fondo perduto e voucher per nuove imprese, con l’obiettivo di rivitalizzare l’economia delle regioni meridionali.
Questo programma copre fino al 75% delle spese ammissibili per investimenti fino a 120.000 euro e fino al 70% per investimenti tra 120.000 e 200.000 euro. Inoltre, puoi ottenere un voucher di avvio fino a 50.000 euro per l’acquisto di beni e servizi innovativi.
Resto al Sud sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali nel Sud Italia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia stanziando 1 miliardo e 250 milioni di euro a fondo perduto per finanziare: attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura; fornitura di servizi alle imprese e alle persone; turismo; commercio; attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria). Sono escluse le attività agricole.
Possono essere finanziate le seguenti spese: ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa); macchinari, impianti e attrezzature nuovi;
programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione; spese di gestione (materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative) – massimo 20% del programma di spesa. Non sono ammissibili le spese di progettazione e promozionali, le spese per le consulenze e per il personale dipendente.
Cosa serve per partecipare
Le domande possono essere presentate esclusivamente online, attraverso la piattaforma web di Invitalia. Per richiedere le agevolazioni è necessario: essere in possesso di una identità digitale (SPID, CNS, CIE) per accedere alla piattaforma dedicata; accedere all’area riservata per compilare direttamente online la domanda, caricare il business plan e gli allegati.
Per concludere la procedura di presentazione della domanda è necessario disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC). Al termine della compilazione del piano di impresa e dell’invio telematico della domanda e dei relativi allegati, verrà assegnato un protocollo elettronico. Solo dopo la presentazione della domanda, alla voce “Gestione contatti”, i proponenti potranno eventualmente modificare numeri di telefono, indirizzo mail e PEC.
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I nuovi incentivi
Un voucher di avvio fino a 40.000 euro (o 50.000 euro per beni e servizi innovativi) per l’acquisto di beni, strumenti e servizi necessari per avviare le attività, per le imprese situate nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree colpite dai sismi del 2009 e 2016. Un contributo a fondo perduto fino al 75% per programmi di spesa fino a 120.000 euro per le stesse aree.
Un contributo a fondo perduto fino al 70% per programmi di spesa tra 120.000 e 200.000 euro, sempre per le stesse aree. Se le iniziative sono destinate ai disoccupati iscritti al programma GOL e beneficiari di Naspi, questi possono cumulare i benefici con la Naspi solo se richiesta in unica soluzione per utilizzarla come capitale d’avvio. Le iniziative dirette ai beneficiari del Supporto per la formazione e il lavoro sono compatibili con l’indennità percepita.
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