Pensione, fai questa domanda e si gonfia all’istante: solo i dipendenti INPS conoscono questo metodo
Anziani – fonte pexels – sicilianews.it
Ecco la chiave per far ‘gonfiare’ una pensione. È quasi un segreto.
Le pensioni sono spesso oggetto di discussione e lamentele, soprattutto per via dei loro importi considerati insufficienti. Molti pensionati si trovano a fare i conti con cifre che coprono appena le spese essenziali, lasciando poco spazio per gestire imprevisti o per godere di una vita serena. Questo problema è particolarmente sentito da chi ha contribuito per anni al sistema previdenziale e si ritrova, in età avanzata, a dover fare sacrifici.
La questione delle pensioni basse è aggravata dal costo della vita, che continua ad aumentare. Spese per affitti, bollette e medicine mettono sotto pressione il budget di molti anziani, soprattutto di quelli che non possono contare su un supporto familiare. Questo porta spesso i pensionati a cercare aiuti esterni, come integrazioni statali o supporto da organizzazioni benefiche.
Un’altra fonte di frustrazione è la percezione di disparità tra le diverse categorie di pensionati. Mentre alcuni percepiscono pensioni elevate grazie a specifici trattamenti di favore o contributi versati, molti lavoratori comuni percepiscono pensioni decisamente basse, che non rispecchiano gli anni di lavoro svolto. Questa disuguaglianza alimenta ulteriormente il senso di insoddisfazione.
La bassa pensione influisce sulla qualità della vita e sul benessere generale dei pensionati, costringendoli spesso a rinunciare a svaghi o viaggi. Molti sentono che, dopo una vita di lavoro, avrebbero meritato un riconoscimento economico maggiore per affrontare con serenità questa fase della vita.
La domanda di pensionamento
Dopo aver inserito i dati di base e scelto il fondo pensioni dell’INPS per il quale si richiede la prestazione (come il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti o la Gestione Artigiani e Commercianti), è utile richiedere fino a 10 benefici aggiuntivi, se ne esistono i requisiti. Queste richieste sono semplici da effettuare: basta selezionare le caselle apposite per indicare all’INPS l’inclusione di tali benefici.
Tra i benefici principali, vi è l’opzione per il trattamento minimo e, per chi si trova in difficoltà economiche, un incremento della pensione oltre tale livello, in linea con l’aumento al “milione” previsto dalla Legge n. 448 del 2001, articolo 38. Una pensione basata su contributi minimi può essere aumentata con integrazioni commisurate ai redditi del richiedente e, se presente, del coniuge. La mancata richiesta di questi supplementi può portare a una pensione inferiore rispetto a quanto spettante, generando il problema dei cosiddetti “diritti inespressi”.
Pensione – fonte pexels – sicilianews.it
Come massimizzare l’importo
Al momento della presentazione della domanda di pensione all’INPS, i richiedenti possono richiedere assegni familiari e altre maggiorazioni, come il trattamento familiare per il coniuge a carico e la maggiorazione per ex combattenti, prevista dalle Leggi n. 140 del 1985 e n. 544 del 1988. Oltre a queste richieste classiche, esistono benefici specifici, come la riduzione dell’età pensionabile per lavoratori non vedenti e invalidi con almeno l’80% di disabilità, secondo il decreto legislativo n. 503 del 1992.
Chi ha un’invalidità pari o superiore al 74% può anche richiedere un aumento dell’anzianità contributiva di due mesi per ogni anno di servizio svolto dopo il riconoscimento dell’invalidità, come previsto dalla Legge n. 388 del 2000. Ulteriori benefici sono riservati a lavoratori esposti all’amianto per almeno 10 anni e alle vittime del terrorismo, con un incremento dell’anzianità contributiva rispettivamente dalla Legge n. 271 del 1993 e dalla Legge n. 206 del 2004. Anche chi ha prestato servizio in stabilimenti di fibre ceramiche refrattarie può richiedere tali vantaggi, in linea con la Legge n. 247 del 2017, presentando la documentazione necessaria.
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