Pensione, ci vai 10 anni prima e prendi il massimo: non è un sogno, se ha questo requisito è possibile così
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Andare in pensione in anticipo, ma senza rinunciare all’intero importo è possibile: la nuova misura
In Italia, la pensione rappresenta un importante traguardo nella vita lavorativa, un momento in cui i cittadini possono finalmente ritirarsi dal lavoro e dedicarsi a nuovi interessi. Il sistema pensionistico italiano è caratterizzato da contributi versati durante l’arco della carriera, che contribuiscono a garantire una certa stabilità economica nel momento del ritiro. Tuttavia, la pensione non è uguale per tutti, poiché i requisiti e le modalità di accesso variano a seconda di diversi fattori, come l’età e gli anni di contribuzione.
Negli ultimi anni, l’età pensionabile in Italia è aumentata progressivamente, con l’obiettivo di mantenere il sistema sostenibile di fronte all’invecchiamento della popolazione e alla riduzione del numero di lavoratori attivi. Questo ha reso la strada verso la pensione più lunga per molti, soprattutto per le generazioni più giovani, che si trovano a dover fare i conti con un’età di pensionamento sempre più avanzata rispetto alle precedenti.
Il sistema prevede anche diverse formule per chi desidera andare in pensione anticipatamente, tuttavia tali opzioni sono spesso accompagnate da penalizzazioni economiche, che richiedono una valutazione attenta per chi desidera avvalersene.
Nonostante le difficoltà, molti italiani sperano sempre di poter andare in pensione prima del previsto. La possibilità di anticipare questo momento rappresenta un desiderio diffuso, in quanto consentirebbe di godere di più anni di vita senza le pressioni del lavoro.
In pensione con 10 anni d’anticipo?
La Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (Rita) permette ai lavoratori di andare in pensione con un anticipo fino a 10 anni, ricevendo una rendita anticipata dal fondo pensione a cui sono iscritti. Questo strumento è particolarmente vantaggioso per coloro che, con lungimiranza, hanno aderito a un fondo di pensione complementare e desiderano smettere di lavorare prima dell’età pensionabile ufficiale. L’adesione a un fondo pensione si rivela quindi una scelta strategica, poiché garantisce una seconda rendita che integra l’assegno Inps, spesso insufficiente, soprattutto se calcolato interamente con il sistema contributivo. La Rita è stata introdotta dalla legge 205/2017, articolo 1, commi 168 e 169, per offrire un sostegno anticipato ai pensionati.
Nonostante la Rita non sia una vera alternativa alla pensione, è un valido strumento di accompagnamento verso la quiescenza, simile a opzioni come l’Ape Sociale e l’Isopensione. Infatti, sebbene la pensione ordinaria venga concessa solo al raggiungimento dei requisiti previsti, con la Rita è possibile smettere di lavorare e vivere temporaneamente della sola pensione integrativa.
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A chi è destinata la misura
Chi ha perso il lavoro in età avanzata e trova difficoltà a reinserirsi nel mercato può valutare l’opzione di andare in pensione in anticipo. La normativa prevede due categorie di accesso alla pensione anticipata, ciascuna con requisiti specifici. In base alla situazione, è possibile richiedere la liquidazione anticipata della pensione integrativa con un anticipo di 5 o 10 anni. Tuttavia, nel caso dei 10 anni, è necessario che l’individuo sia inoccupato da oltre 24 mesi.
Inoltre, per usufruire dell’anticipo decennale, è richiesto che la persona raggiunga i 67 anni, ossia l’età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia, entro i 10 anni successivi alla conclusione del periodo di inoccupazione. Questa misura è stata pensata per agevolare chi, pur avendo un’età vicina alla pensione, si trova senza lavoro e necessita di un sostegno economico per coprire il periodo fino al raggiungimento dei requisiti ordinari.
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