Pensione, adesso è UFFICIALE: se sei nato in quest’anno ti tocca lavorare 12 mesi in più | E sarà sempre peggio
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Adesso vai in pensione molto prima. Per questi cittadini italiani è prevista la possibilità di lasciare il lavoro se rispettano questi requisiti.
Negli scorsi mesi si è molto parlato della Quota 103, si presupponeva che potesse essere eliminata già da quest’anno, ma invece grazie ai fondi trovati in extremis è stato possibile allungarla per un altro anno. Ma dal prossimo anno con ogni probabilità si parlerà di Quota 104 e non più 103.
Quest’anno intanto si è provveduto a un ricalcolo contributivo dell’assegno che però ha reso molto meno conveniente la decisione di andare in pensione sfruttando la Quota 103. A cambiare le cose, probabilmente sarà la difficile situazione economica che è stata evidenziata dal Documento di economia e finanza.
Solo passare dalla Quota 103 alla 104 permetterà al governo di offrire ai cittadini una certa flessibilità in materie di pensioni. Ovviamente questa non è certo una buona notizia per i futuri pensionanti che speravano di accedere alla Quota 103, invece, con ogni probabilità non ce ne sarà affatto la possibilità.
Raccapezzarsi in ambito economico non è certo semplice per i cittadini. Quindi occorre procedere facendo un po’ di chiarezza tra le due misure. Entrambe previste per permettere a chi svolge lavori particolari di godere del pensionamento preventivamente.
Cosa cambia dalla Quota 103 alla 104?
Negli ultimi anni il Governo ha lavorato per permettere ai cittadini di accedere in maniera molto più semplice alla pensione. La Quota 103 attualmente non è sostenibile per il governo italiano. Ecco per quale motivo occorre intervenire in prospettiva della prossima Legge di Bilancio che dovrà lineare il futuro dell’Italia.
Il taglio del cuneo fiscale sugli stipendi non si tocca, su questo lo Stato italiano è stato chiaro. Quindi ecco che occorre intervenire in un’altra direzione andando a togliere la quota 103 e 41. La quota 104 permetterà di andare in pensione a 63 anni con 41 di contributi a fronte dei 62 anni e 41 di contributi della Quota 103.
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Molti i cittadini delusi
Insomma, questa nuova revisione lascerà delusi moltissimi italiani che pensavano di poter andare in pensione nel prossimo anno, invece si dovranno rassegnare. Soprattutto i nati nel 1963 resteranno a bocca asciutta dopo aver aspettato un altro anno.
Purtroppo non è certo la prima volta, ma è compito dello Stato Italiano far quadrare i conti di uno stato che sembra essere sempre in bilico.
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