Mozzate le pensioni per risolvere la crisi | Nuova idea della Meloni: 143€ di ‘contributo statale’
Giorgia Meloni che sorride in foto – foto ANSA e Depositphotos – SiciliaNews24.it
Purtroppo le notizie delle ultime ore non sembrano presagire nulla di buono. Allarme da nord a sud per questa decisione: cittadini divisi.
Quando pensiamo all’economia italiana, inesorabilmente non possiamo non pensare al pilastro rappresentato dalle pensioni. Esse, infatti, forniscono un reddito stabile e soprattutto dignitoso agli anziani che escono dal mondo del lavoro o che hanno raggiunto l’età giusta per percepire la pensione minima.
Talvolta, anche in Italia, abbiamo assistito a possibili riduzioni delle pensioni per motivi disparati. In primis, va detto che il rapporto inversamente proporzionale tra l’aumento dell’aspettativa di vita e il calo delle nascite non ha fatto altro che incidere anche sul numero dei pensionati e sul numero dei lavoratori attivi.
Negli ultimi anni, il governo ha introdotto molte riforme pensionistiche al fine di garantire equità e soddisfazione all’interno del sistema. Queste riforme, oltre a modificare le regole di calcolo dell’età pensionabile, hanno portato anche a riduzioni di pensioni per alcuni gruppi di lavoro.
Le crisi economiche del passato, in modo particolare quella del 2008 e quella dell’eurozona, hanno influito sulla pressione economica del nostro Paese e quindi anche sull’immenso sistema pensionistico.
Le diminuzioni che pesano
Anche la diminuzione del prodotto interno lordo e l’aumento della disoccupazione hanno ridotto le entrate fiscali importanti per lo Stato. Purtroppo, quando alcuni pensionati si sono ritrovati o si ritrovano con riduzioni nell’importo mensile, possono portare a un impoverimento maggiore e quindi anche a una diminuzione del potere d’acquisto.
Affrontare le spese quotidiane con questi presupposti diventa sicuramente molto più complicato. Ancora di più, quando si vanno a ritoccare alcune pensioni, aumenta il concetto di disuguaglianza economica all’interno della nostra società. Pertanto, solo coloro che dispongono di altre forme di reddito o risparmi riescono quantomeno a mantenere livelli più equilibrati.
Donna triste seduta sul divano che è affranta dal dolore – foto Depositphotos – SiciliaNews24.it
Sistema pensionistico da rivedere
Affinché questa situazione possa essere quantomeno controllata nel modo migliore, sono davvero tanti i sindacati che hanno lottato e continuano a combattere affinché il governo mostri sempre un’attenzione e una sensibilità accurata nei confronti della categoria in questione. Purtroppo, stando a quanto riportato da money.it, ci sono ancora delle situazioni che dovrebbero far riflettere e far agire il governo in una direzione ben precisa, anche a tutela di quelle persone che si ritrovano in una situazione delicata, critica ed emotivamente toccante.
Si parla di un caso di un lavoratore che morto a 35 anni con 10 anni di contributi e una retribuzione media di circa 1700€ all’anno. La pensione calcolata sarà di circa 3110€ l’anno e il 60% dovrebbe essere destinato alla moglie. In quel caso, la pensione sarà solo di 143€. Bisogna quindi fare in modo che si possa arrivare a una distribuzione più equa per evitare tutti questi problemi.
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