Inchiesta per corruzione, 8 arresti in vari comuni della Sicilia occidentale
I Carabinieri della Compagnia di Partinico hanno eseguito un’ordinanza nei confronti di 11 indagati (3 custodie cautelari in carcere, 5 arresti domiciliari e 3 sospensione dal pubblico ufficio o servizio), accusati a vario titolo di associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti, corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e peculato. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Procura. L’indagine ha delineato l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata a commettere delitti contro la pubblica amministrazione, composta da quattro persone poste al vertice di una cooperativa di servizi socio-sanitari con sede a Partinico, nel Palermitano. Tramite la cooperativa, i quattro soci, avrebbero avvicinato pubblici ufficiali, sette tra dirigenti o funzionari dei comuni siciliani di Partinico, Balestrate, Marsala, San Cataldo, Agrigento, della Città Metropolitana di Palermo, oltre ad un ex Sindaco di Partinico (al momento dei fatti privo di ruoli nella pubblica amministrazione), che avrebbero corrotto attraverso dazioni di denaro, regalie e cene offerte in noti ristoranti.
Inoltre, numerose sarebbero state le assunzioni alle dipendenze della cooperativa di persone indicate dai pubblici ufficiali. L’obiettivo sarebbe stato di velocizzare i pagamenti e le liquidazioni da parte degli enti locali nei confronti della cooperativa o aggiudicarsi costosi appalti per servizi pubblici relativi ad attività socio-assistenziali, quali l’assistenza domiciliare di disabili e anziani, il trasporto di disabili presso istituti scolastici o sanitari, servizi in ambito educativo di minori come asili nido e centri ricreativi estivi.
Sarebbe stata inoltre rilevata l’emissione di una fattura per la retribuzione di servizi mai prestati di circa 30 mila euro da parte della cooperativa, poi spesata dall’ente pubblico.
Tra le varie acquisizioni, gli investigatori avrebbero individuato in un noto e caratteristico borgo nei pressi di Partinico, il luogo abituale d’incontro tra i vertici della cooperativa e alcuni dei pubblici ufficiali compiacenti, dove sarebbero stati rinsaldati i reciproci illeciti legami.
Il gip ha contemporaneamente disposto il sequestro preventivo di una somma di oltre 50 mila euro, di alcuni gioielli e della stessa cooperativa, che ha un fatturato annuo di circa 13 milioni di euro e oltre 1.250 dipendenti.
– foto ufficio stampa Carabinieri –
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