In Sicilia 215 mila neet, giovani che non lavorano e non studiano: “Dato drammatico”
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In Sicilia 215 mila neet, giovani che non lavorano e non studiano: “Dato drammatico”

“Oggi l’Inps, attraverso il Siisl, ha già messo a disposizione delle aziende e dei lavoratori un applicativo che è guidato da elementi di intelligenza artificiale per ricercare delle figure coerenti con la propria storia professionale. Anche su questa piattaforma possono viaggiare i corsi di formazione, ma ancora manca una corretta e puntuale rilevazione dei fabbisogni lavorativi da parte delle aziende, rispetto ai quali poi vengono costruiti percorsi formativi che nella nostra regione sono soprattutto soggetti al finanziamento pubblico. Quindi, anche l’investimento pubblico deve intercettare gli effettivi fabbisogni da parte delle aziende, e costruire quei profili necessari alle aziende. Anche perché il dato dei Neet in Sicilia rimane drammatico: sono quasi 215 mila giovani sotto i 29 che non lavorano e non studiano”. Lo ha detto detto il direttore regionale Inps Sicilia, Sergio Saltalamacchia, a margine del convegno

“La domanda e l’offerta di lavoro: strategie pubbliche e private per un ottimale incontro” organizzato dall’Inps, dall’università degli studi di Palermo e dalla Consulta degli Ordini provinciali dei Consulenti del lavoro e svoltosi oggi a Palazzo Steri a Palermo. Dopo i saluti del rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, e l’introduzione del direttore regionale Inps Sicilia, sono intervenuti esponenti del mondo accademico, delle istituzioni e delle professioni, delle organizzazioni sindacali e datoriali regionali e, infine, il direttore direttore generale e il presidente dell’Inps, rispettivamente Valeria Vittimberga e Gabriele Fava.

“Bisogna incidere per delle politiche del lavoro efficaci sia sulla domanda sia sull’offerta – ha sottolineato Vittimberga -. Dal punto di vista dell’offerta, bisogna fare in modo che le imprese possano crescere e che vengano sollevate da tutti gli intoppi burocratici di lentezza della giustizia e tutti gli altri svantaggi che portano l’impresa italiana ad essere sottodimensionata. Dal punto di vista della domanda, invece, bisogna invogliare l’entrata nel mondo del lavoro soprattutto di categorie che in Italia vedono come fanalino di coda, rispetto all’Europa, le donne ancora fortemente sottorappresentate e su cui il governo ha fatto forti investimenti in termini di incentivi perché possano affacciarsi al mondo del lavoro con paghe eque e con carriere paragonabili a quelli degli uomini”, ha aggiunto.

Fava ha sottolineato poi l’impegno dell’Istituto nel contrasto al lavoro nero e allo sfruttamento dei lavoratori: “L’Inps è in prima linea contro il caporalato – ha evidenziato -. Come Istituto stiamo portando avanti, a partire dalle mie stesse audizioni in commissione Lavoro alla Camera e al Senato, la proposta di attualizzare e migliorare la vigilanza con una sistema più maturo e collaborativo attraverso un controllo congiunto con le forze dell’ordine ‘ex ante’, quindi prima e non dopo in maniera tale da potere erogare le risorse a chi ne ha bisogno. E naturalmente reprimere quelle situazioni di lavoro irregolare e frodi a carico dello Stato ma anche dei contribuenti. È un sistema sicuramente da migliorare ma in maniera più matura: da un lato occorre reprimere il lavoro irregolare e dall’altro avere un approccio più collaborativo con le imprese che vogliono creare occupazione sana”.
“I dati statistici fotografano un ritardo nella crescita e dello sviluppo della Sicilia, segno che non è stato ancora colmato il gap atavico dal resto del Paese – ha detto il segretario generale della Cisl Sicilia, Sebastiano Cappuccio”.

Ma non ci si può fermare a un mero dato numerico, bisogna fare un’analisi più complessiva che parta dalla riflessione indispensabile sul mercato del lavoro e soprattutto sulle politiche attive sul lavoro, elementi indispensabili per pianificare obiettivi e interventi”. Il leader della Cisl siciliana ha messo in evidenza le grandi opportunità offerte dai fondi europei e dal Pnrr. “Siamo in una fase storica che può davvero rappresentare una svolta nella storia di questa regione – ha proseguito Cappuccio – perché sono disponibili ingenti risorse economiche e ci sono programmi europei dedicati. Occorre non sprecare quest’opportunità irripetibile, serve un immediato cambio di passo che può trovare attuazione nel piano strategico sulla crescita e sullo sviluppo, che noi da anni sollecitiamo al governo regionale. Ribadiamo ancora una volta la necessità di avviare subito un confronto complessivo da un lato e dall’altro tematico sulle singole questioni. Non si può perdere altro tempo, si deve agire e farlo presto”, ha concluso.

– Foto col3/Italpress –

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