Il Governo annuncia in pompa magna: BUSTA PAGA RADDOPPIATA | Ma c’è il trappolone
La trappola sugli aumenti degli stipendi: non la riceveranno tutti (sicilianews24.it / ansafoto)
Ci saranno degli aumenti di stipendio ma non per tutti: ecco cosa serve sapere.
In un contesto come quello odierno, dove la vita di tutti i giorni ha un prezzo incredibile e i beni di prima necessità aumentano sempre di più, avere uno stipendio più alto è un sogno di tutti. Riuscire a portarsi a casa qualcosa in più, infatti, consentirebbe di tirare un sospiro di sollievo e di sostenere le spese quotidiane con più rilassatezza, soprattutto in vista dei costi delle vacanze estive.
Il governo, in effetti, nell’ultimo periodo ha parlato di busta paga raddoppiata, notizia che ha allietato tutti gli italiani e che li ha già fatti proiettare con la mente in un resort alle Maldive. Anche in questo caso, però, non si tratta che di uno slogan utile anche e soprattutto alla campagna elettorale per le elezioni: in effetti qualche aumento ci sarà, ma solo per pochi.
Ecco quindi come cambieranno le cose nel 2025 non solo per i lavoratori ma anche per i pensionati, categoria spesso poco considerata quando si parla di difficoltà economiche odierne ma assoluta protagonista di questo discorso: non aspettatevi i fuochi d’artificio.
Stipendi e pensioni, gli aumenti del 2025
Ogni anno, l’importo della cosiddetta “pensione minima” viene adeguato all’inflazione, quindi al costo della vita di quell’esatto momento e questa procedura è la stessa che subiscono anche le pensioni di vecchiaia e i trattamenti assistenziali come, ad esempio, l’Assegno sociale. Nel 2024, per effetto della rivalutazione del 5,4%, l’importo è di 598.61 euro mensili, quindi 7.781,93 euro all’anno. Chi invece prende meno di questa cifra ha diritto all’integrazione: se, per esempio, di pensione si prende 300 euro, allora si ha diritto all’incremento di 298.61 euro per arrivare alla soglia minima.
Questa cifra di 300 euro di pensione, di fatto, subisce praticamente un raddoppio e consente al pensionato di andare a prendere quasi 600 euro: questo vantaggio, però, è solo ed unicamente di chi percepisce una pensione inferiore alla soglia minima. L’integrazione, però, non è per tutti: ecco perché.
La trappola sugli aumenti degli stipendi: non la riceveranno tutti (sicilianews24.it / depositphotos)
Chi non ha diritto all’integrazione
Per ricevere l’integrazione è necessario che l’assegno sia stato calcolato con le regole del sistema contributivo. Inoltre, nel caso in cui il pensionato prenda meno della minima ma goda di altri redditi che gli fanno avere un reddito complessivo superiore a 7781.93 euro ma comunque inferiore a 15563.86 euro, allora l’integrazione viene calcolata così: alla cifra di15563.86 euro si sottrae l’effettivo reddito complessivo del pensionato e ciò che ne deriva viene diviso per 13, che sono le 13 mensilità.
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