Cartelle esattoriali, le mie le ho cancellate in un giorno solo senza rottamazione: ho trovato il cavillo nascosto e mi hanno dato ragione
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Ecco l’ultima chance contro una multa o una cartella.
Quando i termini per presentare un ricorso contro una multa o una cartella esattoriale sono scaduti, la situazione può sembrare senza via d’uscita. Tuttavia, esiste una soluzione che molti ignorano: il ricorso in autotutela. Questo strumento, previsto dalla legge, offre una possibilità di rimediare a errori evidenti commessi dalla Pubblica Amministrazione, anche quando non si può più ricorrere al giudice. È una procedura informale, ma non priva di insidie.
L’autotutela si basa sul principio che la Pubblica Amministrazione ha il dovere di correggere i propri errori. Questo significa che, qualora venga dimostrata un’evidente irregolarità, come un errore di calcolo o l’invio di un atto a una persona sbagliata, l’ente è obbligato a rivedere la propria posizione. Ciò è possibile anche quando il cittadino non ha rispettato i termini ordinari per fare ricorso.
Tuttavia è importante chiarire che l’autotutela non sospende i termini per ricorrere al giudice. Se il cittadino presenta un’istanza di autotutela e non riceve una risposta in tempi brevi, il rischio è che l’atto diventi definitivo. In questo caso, il pagamento della multa o della cartella esattoriale non sarà più evitabile. Per questo motivo, l’autotutela deve essere considerata una strada parallela, ma non sostitutiva, del ricorso giudiziale.
Un altro elemento da tenere in considerazione è che l’autotutela non garantisce una risposta. Gli enti non sono obbligati a rispondere alle richieste di riesame, e spesso capita che le istanze vengano ignorate o trattate con ritardo. Questo rappresenta uno svantaggio rilevante per chi tenta di risolvere il problema senza intraprendere un’azione legale.
Come presentare il ricorso
Per presentare un ricorso in autotutela è fondamentale allegare tutta la documentazione necessaria a dimostrare l’errore commesso dalla Pubblica Amministrazione. Senza prove concrete, la richiesta rischia di essere respinta o, peggio, ignorata. Una comunicazione chiara e ben documentata aumenta le possibilità di successo, ma non elimina del tutto l’incertezza legata alla procedura.
In caso di mancata risposta o di rifiuto dell’istanza è essenziale non perdere ulteriore tempo. Se si è ancora nei termini per fare ricorso al giudice, è consigliabile procedere immediatamente per evitare che l’atto diventi definitivo. L’autotutela può essere un’opportunità, ma non deve distogliere dalla necessità di agire in modo tempestivo.
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Non sono previsti costi diretti
Il ricorso in autotutela non prevede costi diretti, ma può comportare delle spese per l’assistenza di un professionista, come un avvocato o un commercialista, per redigere l’istanza. Investire in una consulenza può rivelarsi utile per evitare errori e presentare una richiesta completa e convincente.
L’autotutela rappresenta una possibilità preziosa per rimediare a errori evidenti della Pubblica Amministrazione, ma non è una panacea. Deve essere gestita con attenzione, consapevolezza dei suoi limiti e, soprattutto, con un occhio vigile ai termini per il ricorso giudiziale. In un contesto complesso come quello amministrativo, ogni mossa va ponderata con cura per non trovarsi, alla fine, obbligati a pagare quanto richiesto.
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