Anziani, addio alla patente a quest’età: firmato il dpcm “Terza Età” | La macchina la possono vedere solo nei sogni
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Anziani, addio alla patente a quest’età: firmato il dpcm “Terza Età” | La macchina la possono vedere solo nei sogni

Anziano – fonte pexels – sicilianews24.it

Questa novità potrebbe sconvolgere le abitudini di tanti anziani.

Mantenere la patente anche in età avanzata rappresenta, per molti anziani, un elemento fondamentale di autonomia e libertà. Poter guidare consente di continuare a gestire in modo indipendente le proprie attività quotidiane, come fare la spesa, andare dal medico o mantenere relazioni sociali, evitando l’isolamento.

La guida, oltre a essere un mezzo pratico, ha un valore psicologico importante: rafforza l’autostima e il senso di utilità. Per molti anziani, il poter continuare a guidare significa non sentirsi un peso per familiari o amici, mantenendo la propria dignità e il controllo sulla vita quotidiana.

Naturalmente, è essenziale che la guida avvenga in condizioni di sicurezza. Controlli medici regolari, attenzione ai segnali di calo di vista, riflessi o lucidità mentale sono fondamentali per garantire che la patente sia un beneficio, non un rischio.

Le istituzioni possono svolgere un ruolo chiave offrendo corsi di aggiornamento, sensibilizzazione alla guida sicura e strumenti per valutare le proprie capacità. Mantenere la patente, per chi è in salute, è un diritto prezioso che va rispettato e supportato.

Il limite dei 68 anni: una norma che divide

Una norma poco conosciuta ma molto rigida vieta la guida oltre i 68 anni per alcune categorie di patenti, senza eccezioni. Non importa se si è in piena forma: raggiunta quell’età, chi è in possesso della patente C o D – necessaria per camion, autobus e altri mezzi pesanti – deve dire addio al volante. È una legge che non lascia spazio a interpretazioni: superato il limite, non si può più guidare, con il rischio di gravi sanzioni, anche penali.

Il punto critico è proprio l’età: in un’epoca in cui si vive più a lungo e in salute, molti sessantottenni sono ancora energici e abili alla guida. Eppure, nonostante la lucidità e l’esperienza, vengono esclusi per legge dalla possibilità di proseguire una carriera alla guida di mezzi professionali.

Auto – fonte pexels – sicilianews24.it

Non tutte le patenti sono uguali

È importante chiarire che il divieto non riguarda le patenti ordinarie, come la B, che permette di guidare auto private. Per questo si vedono ancora in strada ottantenni e novantenni al volante: il limite dei 68 anni vale solo per chi guida mezzi professionali.

Il Codice della Strada, all’art. 115, specifica che dai 65 ai 68 anni si può continuare a guidare solo con rinnovi annuali e certificazioni mediche specifiche. Dopo i 68, però, anche queste deroghe cessano. Una regola che pone interrogativi sulla reale valorizzazione delle capacità individuali rispetto al semplice dato anagrafico.

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