IMU, da oggi la paghi anche per tua suocera: non hai scelta, i soldi li prendono dal tuo conto
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IMU, da oggi la paghi anche per tua suocera: non hai scelta, i soldi li prendono dal tuo conto

Euro – fonte pexels – sicilianews24.it

Occhio a questa nuova modalità di pagamento della tassa IMU.

L’IMU (Imposta Municipale Unica) è un tributo locale che si applica sugli immobili posseduti in Italia. Introdotta nel 2012, sostituisce l’ICI e fa parte della tassazione sulla proprietà immobiliare. L’IMU è dovuta da chi possiede fabbricati, aree edificabili e terreni agricoli, con alcune eccezioni previste dalla legge, come la prima casa se non di lusso.

Il calcolo dell’IMU si basa sulla rendita catastale dell’immobile, rivalutata del 5% e moltiplicata per un coefficiente che varia a seconda della categoria catastale. A questo valore si applicano le aliquote stabilite dai Comuni, che possono modificarle entro limiti fissati dallo Stato. Alcune categorie di immobili, come le seconde case o gli immobili di lusso, sono soggette ad aliquote più alte.

L’IMU si paga in due rate: la prima entro il 16 giugno come acconto e la seconda entro il 16 dicembre come saldo. È possibile anche versare l’intero importo in un’unica soluzione. Il pagamento avviene tramite modello F24 o bollettino postale.

Sono previste esenzioni e agevolazioni per immobili concessi in comodato ai familiari, terreni agricoli di coltivatori diretti e abitazioni principali non di lusso. È fondamentale verificare le regole stabilite dal proprio Comune per evitare sanzioni.

Costi per il possesso di un immobile inutilizzato

Essere proprietari di un immobile comporta spese fisse anche quando l’appartamento non è abitato. Tra i principali costi ci sono le spese condominiali, l’IMU, la TARI, le utenze e, in alcuni casi, una polizza assicurativa. Indipendentemente dall’uso dell’immobile, il proprietario deve contribuire alle spese di gestione e manutenzione, salvo specifiche esenzioni approvate dall’assemblea condominiale o previste dal Comune.

Le spese condominiali coprono la manutenzione delle parti comuni, come scale, ascensore, cortili e illuminazione. Anche chi non utilizza l’appartamento deve versare la propria quota in base ai millesimi di proprietà. La legge impedisce ai condomini di rinunciare ai diritti sulle parti comuni per evitare il pagamento delle spese. Nel caso di un riscaldamento centralizzato, il proprietario può essere esonerato dai costi di consumo se non utilizza il servizio, ma resta obbligato a pagare le spese di manutenzione dell’impianto.

Soldi – fonte pexels – sicilianews24.it

Tassazione e possibili esenzioni

L’IMU è dovuta sulle seconde case, indipendentemente dall’occupazione, e l’importo dipende dal valore catastale e dall’aliquota comunale. Anche la TARI, tassa sui rifiuti, è spesso richiesta per le case non abitate, sebbene alcuni Comuni offrano riduzioni. Le utenze domestiche, anche se non utilizzate, possono comportare costi fissi.

Per ottenere esenzioni sulle spese condominiali, è necessaria l’approvazione unanime dell’assemblea. Conoscere queste normative aiuta a gestire al meglio i costi legati alla proprietà di un immobile inutilizzato.

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