Ci siamo sempre sbagliati | Agenzia delle Entrate, comunicato a sorpresa: la ‘tassa’ da 100 euro non si pagava
L’Agenzia delle Entrate l’ha confermato: questa non è da pagare (sicilianews24.it / depositphotos)
Questa tassa non c’entra con il 730: l’Agenzia delle Entrate l’ha confermato.
Siamo nel bel mezzo del periodo della Dichiarazione dei Redditi, mediante la quale ogni cittadino può conoscere quali sono le tasse che deve al Fisco e quali sono le detrazioni che gli spettano. Per farla ci si può affidare al CAF o al patronato della propria città, al proprio commercialista o si può anche usufruire del modello 730 pre-compilato disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Quest’anno, a partire dal 20 maggio i contribuenti potranno iniziare a correggere, integrare ed inviare il proprio modello pre-compilato: quando lo si fa, però, bisogna stare molto attenti poiché a volte possono venire a mancare dei dati che in realtà sono fondamentali. Le modifiche più comuni sono quelle relative al sostituto d’imposta, ai famigliari e agli oneri e le spese che sono state sostenute durante l’anno.
C’è però una tassa che, sebbene molti la stiano pagando da tanti anni e non si pongano alcun dubbio, in realtà non c’entra niente con l’Agenzia delle Entrate. Ecco di quale si tratta.
A chi rivolgersi per la dichiarazione dei redditi
Sebbene molti abbiano reagito positivamente alla notizia della disponibilità del modello 730 pre-compilato, a volte questo non è del tutto facile e spontaneo, soprattutto se ci si trova nella necessità di dover apportare diverse modifiche ai dati già inseriti dall’Agenzia delle Entrate. In questi casi, infatti, è meglio considerare di affidarsi a dei professionisti: rivolgersi al CAF ha un prezzo che dipende dalla complessità della dichiarazione, l’entità degli oneri deducibili e detraibili e il reddito di chi deve fare la dichiarazione.
Per quanto riguarda la dichiarazione fatta dal commercialista, invece, il costo è più alto rispetto a quella fatta dal CAF poiché solitamente questi professionisti hanno una tariffa oraria maggiore rispetto a patronati e strutture simili. In merito al commercialista, poi, c’è qualcosa da sapere.
L’Agenzia delle Entrate l’ha confermato: questa non è da pagare (sicilianews24.it / depositphotos)
Qualche cifra
Quando ci si rivolge al commercialista, per capire quanto costa la dichiarazione dei redditi si deve tenere conto la complessità della dichiarazione stessa, la città in cui ci si trova e alcuni dati specifici. Per quanto riguarda il controllo dei dati già inseriti nella versione precompilata, il minimo è di 120 euro circa anche se ci si può trovare anche di fronte a costi che sfiorano i 500 euro. Questi soldi, quindi, non sono da considerarsi come una tassa relativa all’Agenzia delle Entrate e al modello 730, ma dipendono dal commercialista a cui ci si rivolge.
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