Pensione, tutto vero: serviranno 5 anni in più per andarci | Mancava solo l’ufficialità, lavoratori in protesta
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Tutto vero per quello che riguarda le pensioni, da adesso in poi, ci vorranno 5 anni in più per andarci e smettere di lavorarci.
Le pensioni continuano ad essere uno degli argomenti preferiti dei contribuenti che sono sempre più preoccupati per quello che sarà il loro futuro, quando smetteranno di lavorare. La maggiore preoccupazione è il non riuscire a godersi gli anni della pensione, come invece hanno fatto i nonni e i genitori dei giovani attuali.
Il vero problema è, innanzitutto, quello di non riuscire a trovare lavoro. Se non si lavoro regolarmente, non si hanno i contributi versati e questo rende impossibile andare in pensione. Insomma, una ruota che gira senza sosta e che sembra continuare a non fermarsi.
Per fortuna sembra che, in questo 2024 qualcosa stia cambiando e si siano aperte numerose possibilità per riuscire a trovare un lavoro, grazie ai numerosi concorsi che sono stati indetti in queste settimane. Ma intanto l’età della pensione sembra essere un miraggio che si allontana di anno in anno.
Anche quest’anno si discute dell’età di pensionamento e sembra proprio che a breve cambierà di nuovo. L’allungarsi di quella che è l’aspettativa di vita, ecco che si innalza l’età pensionabile.
Ci vorranno 5 anni in più
Nostri cari pensionandi, se ne avete la possibilità sfruttate ancora i 15 anni di contributi per andare in pensione. Tra non molto questo lasso di tempo si estenderà di 5 anni. Quindi saranno necessari 20 anni e non più 15. Purtroppo, come accennato in precedenza, più passano gli anni e più difficile sarà rispondere a quelli che sono i requisiti per la pensione.
A determinare la possibilità di andare in pensione con 15 anni di contributi all’età di 67 anni è il D. Lgs. n. 503/1992, nota come Riforma Amato. Ma la possibilità di andare in pensione con quello che è un lasso di tempo contributivo minimo, andrà via via scomparendo.
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Chi può godere della pensione dopo 15 anni di contributi
La riforma Amato aveva previsto ben 4 deroghe, ma attualmente non sarebbe più possibile applicarle, per questo motivo si passerà al pensionamento dopo 20 anni e non più 15 come prima. Insomma, chi potesse ancora beneficiarne, dovrebbe cogliere l’occasione al volo.
Può sfruttare la possibilità coloro che hanno maturato almeno 15 anni di contributi entro il 31 dicembre del 1992. Ne possono godere coloro che entro la stessa data hanno ottenuto l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria dei contributi e in fine chi ha maturato 25 anni di anzianità assicurativa e per almeno 10 anni si hanno meno di 52 settimane di contributi.
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