Palermo, tutti conoscono questo nome ma nessuno lo pronuncia correttamente I È stato un grande architetto
La Sicilia, e in particolare la città di Palermo, hanno visto un grande personaggio protagonista sulla scena architettonica. Di chi si tratta? Fuori il nome!
Come già detto più volte sono assolutamente innumerevoli le meraviglie appartenenti non solo al territorio, ma anche all’architettura in generale. A quanto pare è stata in particolare la città di Palermo ad avere come protagonista un grande personaggio, del quale però il nome è sempre stato pronunciato in maniera non del tutto corretta. Anzi!
Parliamo in particolare di un architetto con provenienze però non siciliane, bensì piemontesi e francesi. Il suo nome originale era Carlo Napoleone Giachery, che poi però venne italianizzato in Giaccherì. La sua data di nascita risale al 28 giugno 1812. Lui si trasferì a Palermo con la famiglia all’età di sei anni. Nella meravigliosa città siciliana il padre gestiva un albergo.
La sua laurea in architettura risale invece al 1833. Si è sposato nel 1839 con Carolina Brandaleone, figlia di ricchi imprenditori edili. Divenne in seguito anche titolare alla cattedra di Architettura nell’ateneo palermitano. Uno dei suoi più grandi impieghi per cui viene ricordato è la direzione dei lavori relativi alla costruzione su via della Libertà.
Giaccherì, un architetto dallo stile innovativo
Come spesso sentiamo dire, per quanto riguarda la progettazione e costruzione di edifici, tanto per fare una premessa, vi sono ben tre figure che possono lavorare in questo ambito, ovvero geometra, architetto o ingegnere. La prima non necessita di una laurea, mentre invece le altre due sì, ma sono viste in modo differente.
Giaccherì nel suo stile innovativo ha creato una vera e propria mediazione tra appunto architettura e ingegneria. L’architetto, lo diciamo per dovere assoluto di cronaca, in genere è una figura più improntata sull‘estetica, mentre l’ingegnere per quanto riguarda la funzionalità. In poche parole qui, grazie al nostro personaggio, si congiungono i due concetti secondo cui l’opera deve si essere bella, ma anche funzionale. Lui ha dunque fuso la tradizione insieme all’ innovazione.
L’origine del nome dell’architetto
Come già accennato Carlo Napoleone non era siciliano ma si era trasferito in Sicilia per motivi di lavoro del padre e, come è possibile notare dal contesto storico, è vissuto durante il periodo dell’unificazione dell’Italia. Era nato a Padova, ma i suoi genitori erano piemontesi, astigiani e di origini francesi.
Il nome, una volta italianizzato, è stato tradotto per l’appunto con la ì accentata finale dal momento che quello originale, ovvero Giachery, con la y alla fine, stando ad una fonetica tipica della lingua francese, visto che i suoi avi erano giunti ad Asti nel ‘600. Un nome dunque che non è mai stato, come fino poco fa giustamente e ampiamente accennato, pronunziato correttamente.
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