Isee, se fai un errore ti arrestano: milioni di italiani vivono nel terrore I Ti rovinano la vita
ISEE, attenzione, perché se erroneamente calcolato può costare una multa fino alla bellezza di 5000€.
Al giorno d’oggi, dove la terribile crisi e i perpetui rincari, che hanno duramente colpito il nostro Paese in tutti i suoi settori, specialmente quello alimentare, che sta particolarmente a cuore al consumatore, il tema del lavoro rimane sempre una terribile incognita per molte persone. Anche chi ha famiglia purtroppo non ne è esente.
Il rischio più incombente per molti lavoratori, fra cui anche molti padri di famiglia per l’appunto, è purtroppo quello di vedersi diminuite di colpo le ore di lavoro, con conseguenti molti meno soldini in busta paga a fine mese. Non di poco conto è anche il rischio di vedersi proprio licenziati. Per ovviare a molti di questi problemi, in tanti sono costretti a ricorrere a Bonus e Superbonus indetti dal Governo.
Per accedervi, o per lo meno sapere se si è in condizione di potervi accedere, è strettamente necessario un documento particolare che consente agli enti autorizzati dai farsi un’idea sul quadro familiare dal punto di vista economico, sia che la persona abbia effettivamente una famiglia o che sia nello stato familiare da solo. Parliamo dell’ISEE.
ISEE, sempre bene tenerlo aggiornato
Questo documento o per dirla meglio questa certificazione, in genera viene calcolata partendo dalla giacenza media sul Conto Corrente e può essere attraverso un ufficio specifico o un Caf, quindi gestito da gente competente. I doveri del privato cittadino che fa richiesta di ISEE dunque comprendono la correttezza dei dati che è tenuto a presentare.
Se dalle verifiche risulta un ISEE calcolato in maniera errata, che ha dunque dato accesso a un Bonus a una persona non avente diritto, togliendolo a chi invece ne aveva, scattano multe salatissime. Si parla di cifre che vanno da un minimo di 5164€ a un massimo di 25822€. Se il Bonus è superiore a 3999.96€ si incorre nel penale.
L’ISEE va calcolato correttamente
Insieme a quanto detto di parla a che di perdita del bonus, oltre che del tentativo da parte dello Stato di recuperare il credito erogato. Per coloro dunque che dovessero rendersi conto di una discrepanza nel proprio ISEE è bene ricorrere alla correzione tramite il modello integrativo FC3.
Può tuttavia capitare invece che l’errore sia stato dovuto ad un calcolo effettuato dal Caf. In questo caso è bene inviare una diffida con intimazione al procedimento della correzione necessaria. Tutte queste sono misure attuate dallo Stato al fine di garantire il credito a chi veramente bisognoso e non ai cosiddetti furbetti del quartierino.
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