Beni confiscati alla mafia, disposte 400 nuove assegnazioni
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Beni confiscati alla mafia, disposte 400 nuove assegnazioni

PALERMO (ITALPRESS) – “Abbiamo deciso di promuovere delle tappe simboliche, tra queste Palermo, per tenere una conferenza di servizi sui beni confiscati, per la loro attribuzione, perchè dovranno tornare nelle mani dei cittadini onesti”. Lo ha detto il Sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, in prefettura a Palermo, dove si è tenuta una conferenza di servizi promossa dall’ANBSC – Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Presenti, tra gli altri, il Direttore dell’Agenzia, prefetto Bruno Corda, ed il Prefetto di Palermo, Maria Teresa Cucinotta.

“Qui oggi noi parliamo di oltre 400 beni, per un totale di 1500 immobili in Italia, che riguardano tante prefetture, e ovviamente tantissimi comuni – ha spiegato -. Dobbiamo continuare su questa lunghezza d’onda, continuare dunque con questa assegnazione rispetto a manifestazioni di interesse e che vedono l’attribuzione, come previsto dal Codice Antimafia dal 2017, in forma singola e associata per quanto riguarda il sociale. E’ quello che stiamo facendo. Andremo a guardare anche la normativa rispetto a delle modifiche che sicuramente servono per poter agire più velocemente. Stiamo pensando a una White list del sociale che possa in qualche modo anche ridurre la parte della certificazione e dei controlli. E quindi avanti tutta, perchè riteniamo che l’agenzia, anche dietro grande input del Ministro Piantedosi, ha visto un rafforzamento nell’ultimo Decreto PA dove tante sono le unità che verranno assorbite rispetto all’espletamento di compiti sensibili, e dove non serve fare scandalo, solo restituire ai cittadini onesti ciò che è stato tolto”, ha sottolineato il Sottosegretario all’Interno Wanda Ferro.

Focus della riunione i beni distribuiti in Sicilia ed nella provincia di Siena. Nello specifico è stato espresso interesse per 261 immobili proposti in provincia di Palermo, 126 in provincia di Agrigento e altri 10 in provincia di Siena (connessi a processi palermitani), che verranno poi sottoposti all’attenzione del Consiglio Direttivo dell’ANBSC per la definitiva destinazione.

“Dobbiamo tenere a mente che circa il 68% delle aziende gestite dall’ANBSC sono scatole vuote, strutture che non sono mai state operative, non hanno mai avuto del personale, non hanno mai prodotto nulla se non fatture false o riciclato denaro di provenienza illecita. Dopodichè abbiamo il 5% delle aziende che sono attive sul mercato, occupano circa tremila addetti, prevalentemente nel territorio meridionale dove sono situate, ed infine abbiamo un 27% di aziende che vanno monitorate, e per le quali dobbiamo assolutamente impegnarci per una miglior condizione di accesso al credito e una possibilità di recupero a coloro i quali siano in grado di superare quello che viene definito lo choc di legalità, cioè passare da un’economia illegale a un’economia legale. Questo lo sforzo che dobbiamo fare tutti noi”, ha dichiarato il Direttore dell’ANBSC, Prefetto Bruno Corda che contestualmente ha aperto una parentesi sulla costituzione di un tavolo di lavoro con la Banca di Italia per quanto riguarda l’accesso del credito.

“Le direttive delle banche in tal senso sono davvero datate – ha aggiunto -. Un’azienda confiscata non può diventare un cattivo pagatore, non può essere considerata come qualcuno che in realtà deve sfuggire alla possibilità di avere un credito, cosa che purtroppo capita spesso. In secondo luogo dobbiamo cercare di incentivare l’utilizzo di un fondo di 43 milioni di euro, presente tra il MISE e il MEF, usato solo in modo parziale in ragione del fatto che sono presenti caratteristiche peculiari perchè si possa accedere a quel genere di facilitazioni riguardanti proprio le aziende confiscate. Dobbiamo ragionare inoltre in termini di riparametrazione delle condizioni necessarie per poter accedere a questo fondo, qualcosa dunque che possa portare a una incentivazione per il suo utilizzo”.

L’iniziativa ha naturalmente visto la partecipazione del Prefetto di Palermo, Maria Teresa Cucinotta, che ha fatto gli onori di casa. “In occasione di questa conferenza abbiamo fatto una riflessione su come la mafia sì, ha subito dei colpi grossissimi, l’ultimo dei quali è stata la cattura di Matteo Messina Denaro, ma al tempo stesso la mafia tende a riorganizzarsi, non abbandona il territorio di provenienza e continua a svolgere le sue estorsioni. Quindi è sempre importante tenere alta la guardia, da tutti i punti di vista, quello che noi facciamo come Prefettura in termini preventivi, e come Magistratura e Forze dell’ordine in termini di repressione”.

foto xm3 Italpress

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